Terremoto vicino a Rieti, distrutti interi paesi. Paura ad Amatrice per nuova scossa

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Il Centro Italia trema. Alle 3.36 del mattino di mercoledì 24 agosto si è registrata una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.0 a 4 chilometri dalla superficie e con epicentro ad Accumoli, in provincia di Rieti nel Lazio, a pochi chilometri, equidistante, tra Norcia e Amatrice. Proprio ad Amatrice si registrano i danni più gravi, con il sindaco Sergio Perozzi, che poche ore dopo la scossa ha raccontato prima a Radio Rai e poi al telefono con Sky: “Il paese non c’è più“. Il bilancio delle vittime del terremoto in Centro Italia, ancora provvisorio, è di 241 morti. La Prefettura di Ascoli ha rivisto il dato per la zona di Arquata riducendolo da 57 a 46 deceduti. Nell’area di Amatrice e Accumuli il numero sale invece da 190 a 195. I feriti in ospedale sono 264. Il numero è aggiornato al momento e soggetto a continue evoluzioni. C’è quindi il rischio di superare soglia 300, arrivando a 309, il numero di vittime del sisma a L’Aquila nel 2009. “Se accadrà non ne saremmo sorpresi, ma speriamo di no”, ha detto a Sky Tg24 Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile.

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LE SCOSSE NON SI FERMANO: La terra continua a tremare: alle ore 14.36 di giovedì 25 agosto si è registrata una nuova scossa di magnitudo 4.3 ne reatino con una profondità di 10 chilometri. Il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, ha fatto sapere che nessuna persona è rimasta coinvolta dalla nuova scossa che ha colpito Amatrice nel primo pomeriggio. La forte scossa è stata avvertita ad Amatrice dove è stato evacuato il Palazzetto dello Sport in via precauzionale.

La gran parte delle vittime si registra nel Lazio (195), in particolare nel centro e nelle frazioni di Amatrice (184). Nell’altro comune laziale colpito, Accumoli, ci sono 11 vittime. Nelle Marche, invece, il comune più devastato è Arquata del Tronto e i morti sono 46.

Sono state più di 60 le scosse di magnitudo superiore a 2 che nella notte tra il 24 e il 25 agosto hanno tenuto sveglia la popolazione del centro Italia. Oltre alla più forte, di magnitudo 4.5 alle 5.17, altre tre sono state sopra la magnitudo 3: una di 3.1 poco prima della mezzanotte, una di 3.8 all’1.22 e una di 3.4 all’1.24.

Il palazzetto dello sport di Amatrice si è trasformato in un dormitorio e in un punto raccolta-distribuzione di viveri, vestiario e generi di prima necessità. Dentro c’è anche una farmacia da campo. Gli sfollati – 650 per la protezione civile – hanno dormito fra mini tendopoli allestite nel parco don Minozzi e nel campo sportivo di Amatrice e nella palestra del palazzetto sportivo. “Abbiamo un allestimento per oltre mille sfollati. Questa notte ci sono stati 650 assistiti che chiesto ricovero nei nostri 5 centri tra Amatrice ed Accumoli”. Così Luigi D’Angelo, responsabile della protezione civile nel paese terremotato.

Una tragedia a ridosso di una festa di fine estate quella consumatasi nel reatino ad Amatrice spezzata dal violento sisma. Per la 50° Sagra degli Spaghetti all’Amatriciana in programma il 27 e 28 agosto molti avevano già riempito le numerose stanze del centrale Hotel Roma nel paese in cui si scava ormai da ore e ore per cercare turisti che potrebbero essere sotto le macerie dopo il terremoto delle 3.37 di ieri. Sembra che la situazione dell’Hotel Roma di Amatrice sia meno grave di quanto si pensasse inizialmente. “Sono riuscito a parlare a mezzanotte con i proprietari, che erano in ospedale, e alla fine è emerso che all’Hotel Roma alloggiavano 32 persone, non 80 come si pensava all’inizio”, ha detto Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, parlando a Radio Cusano Campus. “Ne hanno tirate fuori 4, ora potrebbero essercene altri 2. Il resto o sono morti o sono feriti”, ha aggiunto.

Da più di 24 ore si scava sotto le macerie, la macchina dei soccorsi è partita subito, così come la richiesta di sangue da parte dei centri Avis della zona: la popolazione è stata invitata a recarsi nei centri per donare il sangue e far fronte alle necessità dei numerosi feriti che arriveranno nel corso delle ore. L’emergenza sangue, ha poi comunicato Avis è rientrata nel pomeriggio del 25 agosto. I presidenti Avis hanno ringraziato i tanti cittadini accorsi per aiutare.
Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha lanciato l’appello a non usare la Salaria, arteria che viene usata dai mezzi di soccorso.

APOCALISSE A PESCARA DEL TRONTO: Pescara del Tronto non c’è più, il Paese è stato completamente spazzato via dalla furia del terremoto. Nella serata di ieri i morti accertati nella piccola frazione è di 20, sono più di 100 i feriti.
“La situazione è sempre critica, c’è un intero paese completamente distrutto. Stanno tirando fuori le salme, tra queste anche qualche bambino. Purtroppo le vittime stanno crescendo e non sappiamo neanche il numero preciso perché nel periodo estivo le case sono affollate”, è il racconto sconvolto di ieri fornito dal sindaco di Arquata del Tronto, Alessandro Petrucci, durante lo speciale del Tg2000 dedicato al terremoto che ha colpito stanotte il Centro Italia. “Rispetto all’inverno – ha aggiunto il sindaco – il numero dei residenti è molto più grande. Generalmente siamo 1.300 abitanti ma in questo periodo siamo arrivati a 5.000 persone”.

LE LACRIME DEL SINDACO: Il sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci, è in lacrime. A poche ore dal terremoto, davanti alle telecamere di SkyTg24 e di RaiNews ha parlato con la voce rotta dal pianto: il piccolo comune, epicentro del terremoto, è completamente devastato. “Ci sono crolli e ancora persone sotto le macerie. Il paese è distrutto. Non riesco a pensare al futuro: tutto il patrimonio edilizio è andato“, dice a SkyTg24. “Penso a L’Aquila: una grande città ancora non è stata ricostruita, Non so cosa succederà a noi che siamo un piccolo paese“, ricorda il primo cittadino.

Il paese, che conta circa 700 persone, nel periodo estivo è meta di turisti da Roma, di persone che tornano spesso al luogo d’origine: il sindaco ha confermato che, al momento del terremoto, erano presenti in paese circa 2mila persone.

IL CROLLO SUL GRAN SASSO: “Ore 3.30: anche noi qui al rifugio siamo stati svegliati da una forte scossa di terremoto, nella nebbia si è sentito un forte rumore di crollo dalla parete est del Corno Piccolo: al momento non si vede di quale entità, ma l’impressione è che sia venuto giù un bel pezzetto di montagna“. Lo ha scritto su Facebook il responsabile del Rifugio Franchetti 2433m – Gran Sasso d’Italia. “L’incubo è tornato. Noi stiamo tutti bene, impauriti come tutti, certo, ma bene: non volevo drammatizzare, solo che è stato un risveglio brusco… Appena ora un’altra scossa sussultoria, meno forte“.

Il campanile della chiesa di Amatrice con l’orologio fermo all’ora del disastro

Facebook ha attivato la funzione Safety Check.

ACCUMOLI E AMATRICE DISTRUTTI: La scossa è stata devastante e ha completamente distrutto alcuni centri come Accumoli e Amatrice, completamente devastati. Ad Amatrice è crollato anche l’ospedale: i malati e le barelle sono per strada.

I soccorritori hanno salvato un uomo tra le macerie di una casa completamente distrutta a Viale Francesco Grifoni, in pieno centro storico di Amatrice: estratti vivi dalle macerie un bambino e una donna. Nello stesso fabbricato distrutto ci sarebbero altre sei persone che si sta tentando di recuperare, ma non si sa se sono vive o meno.
Il figlio del questore di Frosinone, Filippo Santarelli, è tra le vittime di Amatrice, il paese del Reatino distrutto dal terremoto. Il giovane Marco, 26 anni, cuoco di professione si trovava a casa dei nonni per un breve soggiorno. La casa è andata completamente distrutta.

PALAZZO CHIGI E LA REGIONE IN ALLERTA: “Il paese non c’è più, la caserma, la chiesa, le case: tutto crollato. La situazione è drammatica: non sappiamo neanche quante persone ci sono sotto le macerie“, continua a ripetere il sindaco di Accumoli. Palazzo Chigi segue dalle prime ore del mattino del 24 agosto le operazioni di soccorso: il premier Matteo Renzi si è recato nei luoghi del disastro, con lui anche il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti. “I comuni colpiti in maniera più grave sono Amatrice e Accumoli“, ha spiegato. “Siamo in costante contatto con i soccorritori, sono comuni di montagna anche difficili da raggiungere. Ho sentito il sindaco di Amatrice e fortunatamente la piazzola dell’elisoccorso del 118 è attiva e può essere utilizzata in caso di necessità“.

‘UN INCUBO, COME L’AQUILA’: “È un sisma paragonabile a quello dell’Aquila“, ha detto in conferenza stampa Fabrizio Curcio, capo del dipartimento della protezione civile. “L’assistenza alla popolazione è un la priorità. Dopo aver affrontato queste emergenze ci occuperemo anche del conteggio dei danni“, ha aggiunto.”Siamo vivendo un nuovo incubo, come a L’Aquila“, continuano a ripetere i testimoni.

La scossa ha colpito anche Norcia, in particolare Castelluccio di Norcia, già devastata dal terremoto del 1979 e ricostruita con sistemi antisismici: qui le abitazioni hanno resistito e si sono verificati crolli negli edifici antichi, non interessati dalla ricostruzione.

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ATTIVATI I NUMERI PER I SOCCORSI: Sono stati attivati i numeri di riferimento per le operazioni di soccorso. Oltre ai volontari e alla Protezione Civile sono arrivati nei luoghi colpiti anche elicotteri e squadre dell’esercito. La macchina dei soccorsi si è mossa da tutta Italia, da Nord a Sud. La centrale di coordinamento nazionale della protezione civile ha chiesto ad Areu, Azienda regionale emergenza urgenza della Lombardia, l”invio delle unità cinofile di ricerca persone. Da Milano sono giuntieanche due sezioni operative più un modulo logistico dei vigili del fuoco. Dalla Puglia sono prtiti 5 funzionari e 80 volontari della Protezione Civile.


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