Terremoto Centro Italia: oggi sono 6 mesi esatti dal sisma che colpì Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio

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Terremoto: oggi è una parola tristemente comune e soprattutto in determinati territori della Penisola: il terremoto in Centro Italia è un incubo ricorrente. Non passa quasi una settimana senza che ci sia una nuova scossa di terremoto. E’ impossibile dimenticare il terremoto in Centro Italia: 6 mesi sono trascorsi dalla prima forte scossa. Era il 24 agosto 2016, quando una scossa di magnitudo 6.0 ha ridotto in frantumi interi paesi nel cuore dello Stivale, provocando la morte di 299 persone. Dopo la paura per il terremoto, oggi è la desolazione a farla da padrone: a distanza di 6 mesi, le attività commerciali fanno molta fatica a rimettersi in sesto, l’economia delle zone colpite è letteralmente in ginocchio.

Ancora oggi migliaia di persone che hanno subito sulla propria pelle il terremoto in Centro Italia del 24 agosto 2016 vivono nelle tende o in albergo. Per accelerare i tempi della ricostruzione post terremoto 1200 architetti provenienti da tutta Italia si sono dati appuntamento a Rieti per partecipare al seminario ‘Rilievo del danno e valutazione dell’agibilità a seguito di eventi sismici’. Proprio a Rieti ieri una scossa di terremoto ha fatto tornare la paura.
‘L’iniziativa – spiega il presidente del Consiglio nazionale degli architetti Giuseppe Cappochin – risponde alla necessità di accelerare e di intensificare al massimo le attività indispensabili all’avvio della fase della ricostruzione, quali le verifiche di agibilità, attività nelle quali gli architetti italiani sono in prima linea sin dallo scorso agosto ed è conseguente agli impegni assunti dal Consiglio nazionale in occasione di una serie di incontri che, all’inizio di febbraio, si sono tenuti nei territori colpiti dal terremoto’.

A sei mesi dall’ultimo forte terremoto in Italia, oggi il premier Gentiloni si è recato nelle zone colpite dal sisma e ha partecipato all’apertura della mostra mercato nazionale Nero Norcia. Il Presidente del Consiglio è atteso nella frazione di San Pellegrino di Norcia, dove sono state appena consegnate le prime 18 casette in legno e acciaio, alle famiglie che a causa delle scosse del terremoto del 24 agosto scorso, sono rimaste senza un tetto.

Purtroppo però nonostante i sei mesi trascorsi dal terremoto, oggi sono ancora molte le zone che non hanno ricevuto le casette e oltre al danno di non aver più una propria dimora e all’economia in frantumi si aggiunge la beffa di non aver ricevuto ancora sostegno dalle istituzioni. I danni del terremoto in Centro Italia ammontano ad oltre 23 miliardi di euro, fra danni alle case private, agli edifici pubblici, alle attività produttive e al patrimonio artistico. E nonostante i cittadini italiani si siano dimostrati generosi nelle loro donazioni per le zone colpite dal terremoto, l’economia di quei territori è in ginocchio. Secondo Coldiretti, le vendite sono crollate del 90%: gli agricoltori e gli allevatori rimasti hanno dovuto trovare canali alternativi in cui vendere formaggi, latte, salumi, per poter almeno sopravvivere. Infatti, dopo il terremoto, ora il settore caseario risulta il più colpito. In difficoltà anche il settore dei salumi: al blocco delle vendite si aggiunge quello della produzione, per via dell’inagibilità dei laboratori nei Comuni colpiti dal terremoto.

Dopo la prima forte scossa di terremoto del 24 agosto ne sono seguite a centinaia, ad oggi infatti, la terra continua a tremare.

Il terremoto adesso e chissà per quanto tempo ancora, sarà l’elemento dominante di queste popolazioni, che son state in parte costrette a trasferirsi sulla costa adriatica, per poter continuare a vivere con un tetto sopra alla testa. Dopo il terremoto, le ultime notizie parlano anche di disagi e malcontenti da parte di tutti quei turisti che negli hotel della riviera romagnola ci sono andati invece per trascorrere le proprie vacanze o magari un weekend di relax.

I terremoti in Italia non sono una novità o un evento improbabile, tuttavia per le popolazioni colpite, ogni volta che avvertono nuove scosse, hanno il cuore che continua irrimediabilmente a battere più forte.

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