Terremoto Centro Italia, ancora scosse di magnitudo 4.4: sciame sismico nella notte

Terremoto Marche

La terra continua a tremare nelle zone già colpite dal terremoto. Uno sciame sismico ha investito nella notte il Centro Italia: le scosse più forti sono state quelle di magnitudo 4 e 4.4 avvenute alle 4:47 e alle 5:10 con epicentro a Monte Cavallo, in provincia di Macerata. Un’altra scossa di magnitudo 3.1 è stata registrata alle 5:12 con stesso epicentro e ipocentro a soli 4 km di profondità e un’altra di magnitudo 3.8 alle 6:40. Al momento non si segnalano nuovi crolli. L’INGV ha registrato quattordici scosse in meno di un’ora, partendo da una di magnitudo 3 alle 4 e 32 e un’altra di magnitudo 2.3 appena tre minuti dopo. Alle 5 e 12 si è arrivati a quota 3.1, alle 5 e 19 invece la magnitudo è stata 3.3. Le scosse sono avvenute in un’area all’interno del perimetro dei 134 comuni del cratere dei terremoti registrati dal 24 agosto 2016 fino al 18 gennaio 2017.

Gli stessi paesi del cratere sismico sono stati al centro del decreto Gentiloni, il terzo per le zone colpite dal sisma. Obiettivo dichiarato, dicono dal governo, è “contrastare lo spopolamento” e “favorire la ricostituzione del tessuto economico”.

I fondi, chiarisce l’esecutivo, ci sono e non ci sarà stop dell’Europa che tenga. “Abbiamo già anticipato nella lettera inviata ieri a Bruxelles della necessità di ulteriori risorse, almeno un miliardo che nel prossimo periodo sarà necessario. Intanto però non è che possiamo aspettare chissà quali superiori determinazioni. Decidiamo e ci prendiamo le nostre responsabilità“, ha dichiarato nella conferenza stampa di presentazione del decreto.

Tre le mosse che fanno parte del provvedimento: misure di “semplificazione e velocizzazione procedurale“, d’accordo con l’Anac di Raffaele Cantone, per tutti i problemi più urgenti come gli alloggi temporanei, le opere di urbanizzazione primaria, la rimozione delle macerie e le stalle; “misure di semplificazione” per la costruzione delle scuole e norme per i “meccanismi di sospensione di pagamento dei tributi e di agevolazione fiscale“.

La ripartenza economica delle aziende e il sostegno alle famiglie colpite dal sisma è il cuore del provvedimento che prevede l’esenzione fiscale da Ires e Irpef, fino a 100mila euro di imponibile nel biennio 2017-2018, all’Irap fino a 300mila euro di imponibile e dalla Imu-Tasi: si tratta, ha chiarito il governo, di un’esenzione vera e propria con una condizione. A non pagare le tasse saranno solo le aziende che già sono residenti nelle zone terremotate.

Sempre a sostegno del territorio, il decreto stanzia 80 milioni a fondo perduto per le aziende di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria che hanno subito danni in termini di “riduzione della capacità produttiva”, mentre per le famiglie che rientrano nelle “fasce deboli della popolazione”, si è stabilito un “sostegno al reddito”, con una “carta acquisti” del valore di 200 euro.

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