Terremoto all’Aquila: 24 famiglie evacuate dalle casette, perché a rischio stabilità

Onna, uno dei paesi piu' colpiti del terremoto del 6 aprile 2009

FOTO DI REPERTORIO LAPRESSE

Il terremoto dell’Aquila del 2009 torna al centro dell’attenzione: 24 famiglie sono state evacuate dalle casette antisismiche del progetto Case di Coppito 2, perché ritenute a rischio stabilità, a seguito di un controllo di ordinaria manutenzione.

A richiedere un intervento dei tecnici erano stati proprio alcuni residenti, dopo aver udito dei rumori sospetti provenire dalle pareti delle abitazioni. Dal sopralluogo è emerso che a causa delle abbondanti e prolungate infiltrazioni d’acqua, la struttura portante delle casette è a rischio stabilità.

In totale 67 persone hanno dovuto abbandonare la propria dimora, in cui erano entrate dopo il terremoto dell’Aquila. I cittadini evacuati sono stati ospitati, in via temporanea, presso l’hotel Amiternum, nel frattempo le autorità si stanno muovendo alla ricerca di nuovi alloggi-case. Se tutto dovesse procedere senza intralci, tra lunedì e martedì, tutti gli evacuati potranno entrare nelle loro nuove abitazioni.

Fabio Pelini, assessore all’assistenza alla popolazione del Comune de L’Aquila, ha dichiarato al quotidiano NewsTown: ‘Trattandosi di uno sgombero improvviso non abbiamo potuto scaglionare l’uscita delle famiglie dagli alloggi della piastra. Andrà gestita la fase tampone, tra lo sgombero e l’assegnazione di un altro alloggio; le famiglie dovranno scegliere tra gli appartamenti disponibili, e poi andranno allacciate le utenze: con la procedura della somma urgenza, comunque, gli enti erogatori riescono a muoversi con estrema celerità’.

A proposito dell’evacuazione delle casette post terremoto dell’Aquila, il dirigente comunale, Enrica De Paulis, ha spiegato: ‘Abbiamo trovato il piede delle travi portanti di legno marcio per un’infiltrazione di acqua piovana. Non hanno messo la guaina a protezione dei primi 20 centimetri. C’è un difetto di esecuzione quindi c’era il rischio di cedimento’. Ancora una volta, dalle macerie del terremoto, emerge l’ombra inquietante dei difetti di costruzione.

Si tratta dell’ennesimo episodio di difetti di costruzione negli alloggi realizzati dopo il terremoto dell’Aquila del 2009: si tratta di 4.450 appartamenti costruiti in 19 ‘nuove città’, che sono costati 1 miliardo di euro, di cui 350 milioni del fondo di solidarietà dell’Ue. Sono state costruite in tempi record e sono riuscite a ospitare, nei periodi di massima emergenza, fino a 15mila persone. Già negli anni scorsi, per colpa della cattiva realizzazione, sono crollati dei balconi nelle Case di Cese di Preturo: è seguita un’inchiesta giudiziaria con 37 indagati, che ora è stata trasferita al tribunale di Piacenza, sede di una delle aziende realizzatrici degli alloggi.

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