Tassa benzina immigrati: la Germania ci prova

tassa benzina

Una tassa europea sulla benzina per finanziare investimenti nei paesi d’origine e transito degli immigrati? L’idea arriva da uno abituato a seminare polemiche: Wolfgang Schäuble, ministro delle Finanze tedesco, uno dei falchi più duri tra i collaboratori di Angela Merkel.

Politico da sempre molto vicino ai grandi gruppi finanziari e bancari dominanti nella Germania, lo ricordiamo come uno dei più accaniti sostenitori della linea dura sul debito pubblico delle nazioni europee più in difficoltà, soprattutto la Grecia, ma molto anche l’Italia.

Ora ne ha pensata un’altra delle sue. Poiché in ambito Ue si sta discutendo sulla possibilità di mettere mano al portafoglio per creare infrastrutture nelle nazioni d’origine dei migranti, in cambio della loro collaborazione nel fermare i flussi verso l’Europa (proposta suggerita dal Governo italiano), attraverso l’emissione di titoli di debito europei (i cosiddetti Eurobond), la Germania pare si sia messa di traverso. Non ne vuole sapere di creare debiti comuni.

Schäuble invece ha lanciato la sua proposta: una tassa europea sulla benzina. Però sembra che perfino in casa sua ci sia disaccordo. Infatti uno dei portaborse della Merkel, Julia Kloeckner, ha messo le mani avanti, dicendo che in Germania non ci sarà una tassa aggiuntiva sulla benzina.

Come al solito, il Governo della Germania ricade nel solito vizio di pretendere di dettare la politica europea scaricandone però i costi sulle altre nazioni. L’opportunità o meno del progetto di finanziare con soldi europei investimenti fuori dall’Europa è un argomento che va oltre la sfera d’interesse di un sito specializzato sui motori.
Ma che la si smetta di toccare la benzina. Se proprio un finanziamento ci deve essere, non si capisce perché debba pagarlo una sola categoria di persone. O pagano tutti, anche la Germania, anche chi non usa veicoli con motore a combustione, o nessuno.

Impostazioni privacy