Tamara Pisnoli arrestata: Arnaud Mimran pubblica una foto in manette

Forse è stata scattata per gioco la foto di Tamara Pisnoli, che adesso è stata arrestata. L’ex moglie del calciatore Daniele De Rossi si trova ai domiciliari e l’attuale compagno della donna, molto probabilmente come una sorta di gioco, ha pubblicato su internet una foto di Tamara con le manette ai polsi. Arnaud Mimran ha postato l’immagine su Instagram. Si tratterebbe di una foto che ritrae entrambi ammanettati. Già la foto sta suscitando parecchie polemiche: sembra quasi che quell’immagine fatta per scherzo si sia tramutata in realtà. Mimran ha commentato la foto con le parole “Sempre con te”.

La donna è finita agli arresti domiciliari con l’accusa di aver organizzato e partecipato al sequestro di un imprenditore romano di 36 anni avvenuto lo scorso anno a Roma, nel quartiere dell’Eur. Secondo gli inquirenti, la Pisnoli avrebbe cercato di estorcere soldi all’uomo, rapito e picchiato per ore, prima di essere abbandonato ferito per strada. L’accusa nei confronti della donna, fermata con altre sette persone, è di usura, estorsione, rapina e lesioni gravissime. Nelle 150 pagine di ordinanza di custodia cautelare firmate dal gip Giuseppina Guglielmi, gli inquirenti spiegano che la donna sarebbe tra i responsabili del sequestro di persona ai danni dell’imprenditore.

La vicenda

La vicenda risale al 17 luglio 2013 quando l’uomo, 36 anni, viene sequestrato da alcune persone mentre si trovava in un bar dell’Eur. Portato in un appartamento, è stato picchiato a lungo, minacciato di morte e ferito con un coltello, prima di essere abbandonato per strada. L’imprenditore opera in una società di impianti fotovoltaici a cui la Pisnoli, 31 anni, si era rivolta per avere una licenza e lavorare nel settore. In seguito la donna avrebbe deciso di lasciare l’attività e di chiedere indietro i soldi all’imprenditore con gli interessi per una cifra di circa 150mila euro.

Al rifiuto dell’uomo sono seguite minacce pesanti, fino al sequestro architettato, secondo gli inquirenti, proprio dalla Pisnoli che avrebbe messo a disposizione un suo appartamento per il rapimento. L’imprenditore ha raccontato agli investigatori di ricordarsi “della sua faccia schifata all’uscita dell’appartamento”. La donna gli avrebbe detto di avere la protezione dei Casamonica, noto clan criminale della Capitale, e lo avrebbe minacciato di morte fin dal loro primo incontro.

La Pisnoli era già balzata alle cronache per la morte del padre, Massimo Pisnoli, che aveva dei piccoli precedenti di rapina e furto, avvenuta nel 2008: il corpo dell’uomo, ucciso da colpi di arma da fuoco, era stato trovato in una strada isolata poco lontano dal parcheggio della stazione ferroviaria di Campoleone.

Impostazioni privacy