Speranza e Spadafora: sì agli allenamenti il 18 maggio, però…

Il ministro della Salute Roberto Speranza e il ministro per le politiche giovanili e lo Sport Vincenzo Spadafora, riguardo la ripresa degli allenamenti per gli atleti che praticano sport di squadra, hanno appena rilasciato insieme una dichiarazione che suona testuale così:

“Il parere richiesto dal Governo sul protocollo presentato dalla FIGC è stato espresso oggi dal Comitato Tecnico Scientifico e conferma la linea della prudenza sinora seguita dai ministeri competenti. Le indicazioni del Comitato, che sono da considerarsi stringenti e vincolanti, saranno trasmesse alla Federazione per i doverosi adeguamenti del Protocollo in modo da consentire la ripresa in sicurezza degli allenamenti di squadra a partire dal 18 maggio”.

Cosa significa

In pratica vuol dire che potranno effettuarsi gli allenamenti a partire dal 18 maggio, ma solo se sarà rispettato alla lettera un rigido protocollo che garantisca la sicurezza di tutti.
Il protocollo presentato dalla FIGC al Governo è stato sottoposto al vaglio del Comitato Tecnico Scientifico che ha aggiunto, evidentemente, alcune indicazioni, le quali saranno inviate alla FIGC al più presto, e dovranno essere integrate al protocollo originario.

Solo a questo punto, gli allenamenti potranno riprendere.

Anche Sandro Zampa, sottosegretario di Stato alla salute, è recentemente intervenuto sul tema ai microfoni di Kiss Kiss, aggiungendo qualche particolare. Secondo Zampa “le modifiche sono state richieste per garantire sicurezza agli atleti e a tutte le persone che gli ruotano attorno. Si possono riprendere gli allenamenti di squadra e mantenere le premesse per far ripartire il campionato. Gli atleti devono essere testati in ritiro e risultare negativi, poi vivere in una sorta di bolla asettica. Tutti i sani con i sani restano sani. Il virus si propaga con un contatto di 15 minuti da persona malata a persona sana. In questo modo loro sarebbero in perfetta salute”.
Dalle sue parole si evince dunque che la ripartenza della Serie A è solo questione di tempo.
Unica incognita, il caso in cui un calciatore o membro dello staff risulti positivo al COVID-19: “Se succede si ferma tutto, senza dubbio! Scatta la quarantena per tutta la squadra e si ferma anche il campionato”, ha concluso Sandro Zampa.

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