‘Sparla di me con il mio ragazzo’, 14enne accoltella la rivale in amore a Ivrea

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[didascalia fornitore=”altro”]Immagine generica/Pixabay[/didascalia]

“Parla male di me”. Con queste parole una 14enne di Ivrea ha spiegato alla Polizia perché ha accoltellato la rivale in amore, di 15 anni, colpendola al braccio e alla gamba. Tutto è avvenuto in pochi minuti alla fermata dell’autobus davanti all’istituto Itis Camillo Olivetti: qui la ragazzina ha estratto un coltello, con una lama di 20 centimetri, e si è scagliata contro quella che riteneva la sua rivale in amore, colpendola più volte e poi dandosi alla fuga. Secondo quanto confermato agli uomini del commissariato dalla vittima, l’aggressione sarebbe nata dopo alcuni screzi tra le due che si contendevano l’amore di un ragazzino. “Sparla di me, dice al mio ragazzo che sono una poco di buono e allora io non c’ho più visto”, sarebbe stata la sua difesa.

Ora la giovane è stata denunciata al Tribunale dei minori di Torino con le accuse di lesioni gravi e porto abusivo di arma da taglio. Secondo la prima ricostruzione degli inquirenti, avrebbe portato da casa il coltello a serramanico, con una lama di circa 20 centimetri, con l’intenzione di colpire la 15enne. Secondo gli investigatori l’arma avrebbe anche potuto uccidere.

Per fortuna, la vittima dell’aggressione non ha avuto gravi ferite: ricoverata per ferite alla gamba e all’avambraccio, se l’è cavata con una prognosi di pochi giorni ed è stata dimessa dopo poche ore.

La dinamica dell’aggressione sembra chiara e fa propendere per la premeditazione del gesto. Quella che era una normale rivalità tra adolescenti ai primi amori, poteva sfociare in una tragedia. La 14enne si è recata alla fermata del bus dove sapeva di trovare la sua rivale, portandosi dietro un coltello, prelevato da casa. Appena l’ha vista, si sarebbe gettata addosso e, in pochi minuti, avrebbe portato a termine l’aggressione, come confermato dal vicequestore Gianluigi Brocca a La Stampa.

Quando la vittima si è accasciata al suolo, è fuggita, venendo fermata dopo poche centinaia di metri: aveva ancora addosso il coltello, nascosto nel reggiseno.

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