Spagna, la Catalogna vota il referendum sull’indipendenza sfidando Madrid

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Sette milioni al voto in Catalogna per il voto al referendum sull’indipendenza dalla Spagna. Nonostante il pronunciamento della Corte costituzionale dello scorso settembre, il governo locale si era detto determinato a svolgere il referendum a qualsiasi costo. Una consultazione che il governo centrale di Madrid ha definito illegale e che non sarà quindi riconosciuta in alcun modo. Ad ogni modo, i risultati definitivi sono attesi lunedì mattina: ci si attende la vittoria schiacciante dei sì.

Lunghe file ai seggi

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Le autorità catalane hanno portato avanti l’iniziativa sul voto, nonostante la Corte costituzionale abbia ordinato la sua sospensione, dopo aver appoggiato il ricorso del governo che ne sosteneva la incostituzionalità.

La Spagna sospende il referendum in Catalogna

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La Spagna sospende il referendum in Catalogna. La Corte Costituzionale spagnola ha accettato all’unanimità il ricorso presentato dal governo di Madrid contro la legge di consultazione della Catalogna, e il decreto di convocazione del referendum indipendentista, approvato sabato dal governo di Artur Mas. Il governo Rajoy aveva annunciato da settimane questo passo, che sancisce ufficializza uno scontro sul piano istituzionale. La crisi tra Madrid e Barcellona è sempre più evidente. Artur Mas aveva convocato il referendum consultivo sull’autodeterminazione per il 9 novembre già da settembre scorso, ma l’alt è giunto dalla Corte Costituzionale che ha sospeso all’unanimità le norme relative per 5 mesi, duranti i quali l’Alta Corte dovrà esprimersi nel merito in maniera definitiva sulla revoca, e motivarne adeguatamente la decisione.

Fino a quel momento qualsiasi consultazione resta comunque illegittima. La consultazione ‘attenta ai diritti dell’insieme degli spagnoli’ e ‘all’unità indissolubile della Spagna’, ha detto il premier Rajoy, che ha ‘deplorato profondamente’ la convocazione di un referendum ‘contrario alla legge, che ferisce la democrazia, divide i catalani e li allontana dalla Spagna e dal resto d’Europa’.

Gli indipendentisti ora sperano che dopo il precedente e fallito tentativo della Scozia di separarsi dal Regno Unito, la lunga lotta della Catalogna per l’indipendenza possa avere un futuro più radioso

Cosa succederà nei prossimi giorni?

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Cosa succederà nel futuro immediato? La preoccupazione più profonda, paventata anche da molti media locali, è che la sfida catalana possa sfociare in insubordinazione. Nonostante Madrid avesse già dato ordine all’azienda delle Poste, dipendente dal ministero delle Infrastrutture, di non partecipare alla distribuzione di materiale informativo e schede per la consultazione in Catalogna, il successo della chiamata alle urne è evidente. Il portavoce catalano Fancesc Homs ha confermato che si sta lavorando contro il ricorso di Madrid, definito ‘uno dei maggiori errori della democrazia spagnola da parte del governo centrale‘. Allo stesso modo si è espresso il leader di Esquerra Repubblicana de Catalunya Oriol Junquera, partner di governo di Mas, nell’assicurare che il divieto della Corte costituzionale ‘non porrà fine al processo sulla sovranità‘. Gli indipendentisti sono pronti a scendere in piazza per protestare, ma in molti temono un inevitabile scontro istituzionale, che non ha precedenti nella democrazia spagnola. Secondo il presidente della Catalogna, Artur Mas, anche se il voto è prettamente simbolico, potrebbe portare a elezioni anticipate che equivarrebbero a un reale referendum sull’indipendenza.

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