Si suicida a 15 anni durante la perquisizione: la finanza lo aveva beccato con l’hashish

Hashish


Una tragedia ha sconvolto Lavagna, vicino Genova, dove un ragazzino di 15 anni si è suicidato durante una perquisizione della finanza in casa. Gli agenti lo avevano beccato all’uscita di scuola con l’hashish e lo avevano seguito perché lui aveva ammesso di avere nascosto altro “fumo” in camera. Il 15enne, dopo una lite con la mamma, si è lanciato dalla finestra ed è morto.

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Succede tutto lunedì pomeriggio. All’uscita della scuola, i finanzieri effettuano dei controlli di routine su alcuni ragazzi. Il 15enne, a differenza degli altri, viene trovato con addosso pochi grammi di hashish. Ammette di avere qualcos’altro a casa, e la perquisizione diventa inevitabile. Gli agenti lo accompagnano così a casa, dove scoppia una lite tra il ragazzino e la mamma, che vive con il nuovo compagno. Un rimprovero talmente ovvio che nessuno può immaginare che il ragazzino, all’improvviso, si sarebbe avvicinato alla finestra per buttarsi di sotto. Morendo poco dopo, nonostante i soccorsi.

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Una tragedia che ha sconvolto un’intera comunità. Si trattava di un ragazzino come tanti, incensurato, con la passione per il pallone e qualche voto basso a scuola. «La madre voleva che smettesse di giocare per un po’, perché a scuola in qualche materia non andava tanto bene», racconta un amico al quotidiano locale Secolo XIX. «Lavoriamo per trovare chi ha dato la droga al ragazzo», afferma un finanziere. E scoppia la polemica sulla legalizzazione della cannabis. La proposta di legge è ferma ancora alla Camera. Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana attacca: «Bigotti e proibizionisti combattono contro i giovani invece che contro la grande criminalità». Sulla stessa lunghezza i Radicali Italiani: «Basta vite spezzate».

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