Club di Serie A, deciso il taglio agli ingaggi

La Lega Calcio ha deciso, i club di Serie A dovranno tagliare gli ingaggi a calciatori, allenatori e tesserati. In questo senso il caso legato alla Juventus sembra aver fatto giurisprudenza. Sono due gli scenari: qualora il campionato non dovesse riprendere, infatti, il taglio degli ingaggi ammonterebbe a 4 mensilità mentre in caso di ripresa in ritardo saranno soltanto 2. Spetterà però ai club stabilire gli accordi con i propri tesserati.

Il ridimensionamento del calcio, quindi, è già iniziato: le difficoltà legate all’emergenza coronavirus e l’impossibilità di riprendere la stagione nell’immediato hanno aperto una riflessione profonda sul futuro tanto da spingere la Lega Calcio a propendere per il taglio agli ingaggi. Adesso, sul tavolo, ci sono due scenari: se il campionato non dovesse riprendere affatto, quindi, ci sarebbe una diminuzione sullo stipendio annuale, di 4 mensilità. Se viceversa dovesse riprendere in ritardo sarebbero solo due le mensilità alle quali i calciatori e lo staff tecnico dovrebbero rinunciare, vale a dire solo i mesi nei quali, per l’impossibilità legata all’emergenza, le squadre non sono potute scendere in campo.

AIC non presente alla discussione, spetterà alle società trovare accordo con tesserati

Alla discussione, però, non ha preso parte l’AIC: saranno dunque le società stessa a portare avanti il discorso relativo al taglio agli ingaggi per i propri tesseati. Non sono da escludere, in questo senso, reazioni forti da parte di qualche calciatore. Difficile, però, che in una situazione d’emergenza come quella legata al coronavirus che ha toccato tutto il mondo e per il quale il calcio si è fermato ad ogni latitudine possano esserci delle rivolte. La posizione della Lega Calcio, così come quella della Uefa, è comunque di portare a termine la stagione 2019/20, situazione che comporterebbe un taglio di poco rispetto all’interà annualità dell’ingaggio da un lato permettendo così alla società di risparmiare qualcosa a fronte di diversi mancati introiti legati allo stop forzato.

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