Sandro Pertini: frasi celebri e aforismi del Presidente della Repubblica più amato

MONDIALI DI CALCIO IN SPAGNA 1982

Ricordare di Sandro Pertini, frasi celebri e aforismi, in occasione dell’anniversario della sua morte, è il modo migliore per celebrare la memoria di uno dei Presidenti più amati della Repubblica italiana. All’anagrafe Alessandro Pertini, è nato a San Giovanni di Stella il 25 settembre 1896 ed è morto a Roma il 24 febbraio 1990: nella sua lunga carriera è stato giornalista, partigiano e un grande politico.

SANDRO PERTINI: BREVE BIOGRAFIA

Frequentò il Liceo Ginnasio Gabriello Chiabrera di Savona e subito iniziò ad avvicinarsi alle ideologie socialiste. Dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza e in scienze politiche e sociali, prese parte alla Prima guerra mondiale. Terminato il conflitto, intraprese la professione di forense e subito abbracciò le idee del Partito Socialista, alle quali restò fedele fino al giorno della sua morte.

Pertini divenne il settimo Presidente della Repubblica Italiana, dal 1978 al 1985, secondo socialista (dopo Giuseppe Saragat) e primo esponente del PSI a ricoprire la carica: fu eletto con 832 voti su 995, a oggi, la votazione presidenziale con la maggioranza più estesa della storia italiana.

Sandro Pertini è stato definito frequentemente come il ‘Presidente più amato dagli italiani’, ancora oggi è ricordato e celebrato per il suo profondo amore verso l’Italia, per il suo carisma, per i suoi modi onesti ma finemente ironici e per l’amore incondizionato verso i bambini. Pertini si distinse per aver introdotto un nuovo modo di rapportarsi con i cittadini, diretto e amichevole.

Sandro Pertini sognava una realtà in cui libertà e giustizia sociale potessero convivere armonicamente:

‘Non vi può essere vera libertà senza giustizia sociale, come non vi può essere vera giustizia sociale senza libertà’.

– ‘Chi cammina talvolta cade. Solo chi sta seduto non cade mai’.

– ‘Si può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha un lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli e educarli? Questo non è un uomo libero’.

– ‘Da noi deve partire l’esempio di attaccamento agli istituti democratici e soprattutto l’esempio di onestà e di rettitudine. Perché il popolo italiano ha sete di onestà. Su questo punto dobbiamo essere intransigenti prima verso noi stessi, se vogliamo poi esserlo verso gli altri. Non dimentichiamo, onorevoli colleghi, che la corruzione è nemica della libertà’.

– ‘Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo’.

– ‘È inoppugnabile il fatto che, ogniqualvolta c’è un sacrificio, c’è anche qualcuno pronto a raccogliere le offerte sacrificali. Dove c’è schiavitù, c’è qualcuno che sta venendo servito. Colui che vi parla di sacrificio, parla di schiavi e padroni, e intende essere lui il padrone’.

– ‘Un uomo è un uomo quando vince il dolore e non tradisce la propria idea’.

– ‘Coerenza è comportarsi come si è e non come si è deciso di essere’.

– ‘L’appello che io faccio ai giovani è questo: di cercare di essere onesti, prima di tutto. La politica deve essere fatta con le mani pulite‘.

– ‘Giovani, se voi volete vivere la vostra vita degnamente, fieramente, nella buona e nella cattiva sorte, fate che la vostra vita sia illuminata dalla luce di una nobile idea’.

– ‘Se c’è qualche scandalo, se c’è qualcuno che dà scandalo, se c’è qualche uomo politico che approfitta della politica per fare i suoi sporchi interessi, deve essere denunciato’.

– ‘I giovani non hanno bisogno di prediche, i giovani hanno bisogno, da parte degli anziani, di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo’.

– ‘Non armate la vostra mano. Armate il vostro animo. Non armate la vostra mano, giovani, non ricorrete alla violenza, perché la violenza fa risorgere dal fondo dell’animo dell’uomo gli istinti primordiali, fa prevalere la bestia sull’uomo ed anche quando si usa in stato di legittima difesa essa lascia sempre l’amaro in bocca’.

– ‘L’Italia, a mio avviso, deve essere nel mondo portatrice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame. Il nostro popolo generoso si è sempre sentito fratello a tutti i popoli della terra. Questa è la strada, la strada della pace che noi dobbiamo seguire’.

– ‘Non bisogna aver paura di piangere. Non bisogna frenare le lacrime quando vogliono uscire. Un uomo deve saper piangere’.

– ‘C’è poco da ridere, onorevoli colleghi. Anche una donna può diventare Presidente della Repubblica, sapete?’.

– ‘Il fascismo per me non può essere considerato una fede politica… il fascismo è l’antitesi di tutte le fedi politiche [… ], perché opprime le fedi altrui’.

– ‘Sono socialista, da più di mezzo secolo. Per me socialismo vuol dire esaltazione della dignità dell’uomo; e quindi il socialismo non può andare disgiunto dalla libertà’.

– ‘Il modo migliore di pensare ai morti è pensare ai vivi. (Dichiarazione a seguito del terremoto in Irpinia)’.

– ‘Sono al fianco di chi soffre umiliazioni e oppressioni per il colore della sua pelle. Hitler e Mussolini avevano la pelle bianchissima, ma la coscienza nera. Martin Luther King aveva la pelle color dell’ebano, ma il suo animo brillava della limpida luce, come i diamanti che negri oppressi estraggono dalle miniere del Sudafrica, per la vanità e la ricchezza di una minoranza dalla pelle bianca. (da un discorso del 1982; citato in Michelangelo Jacobucci, Pertini uomo di pace, Rizzoli, 1985)’.

– ‘Sii sempre, in ogni circostanza e di fronte a tutti, un uomo libero e pur di esserlo sii pronto a pagare qualsiasi prezzo’.

– ‘È meglio la peggiore delle democrazie della migliore di tutte le dittature’.

Sandro Pertini è stato il simbolo della lotta per la conquista della libertà e come scrisse Indro Montanelli:

‘Non è necessario essere socialisti per amare Pertini, Qualunque cosa egli dica o faccia, odora di pulizia, di lealtà e di sincerità’.

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