Rom evasa dal carcere a Torino: i familiari dell’uomo da lei ucciso pensano a una taglia

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I familiari di Oreste Giagnotto pensano a una ricompensa per chi riesce a trovare la rom evasa dal carcere di Torino dopo aver abbandonato la figlia piccola. Giagnotto era il motociclista ucciso in seguito a un incidente provocato proprio da Laura Suleimanovic, 21 anni, fuggita dalla struttura Icam, adiacente al carcere Lo Russo–Cotugno, nel giorno delle proteste contro i nomadi a Torino.

La donna era stata rinchiusa nella struttura “a custodia attenuata per mamme” dopo essere stata condannata per omicidio stradale. Un mese fa aveva provocato l’incidente stradale, alla guida del suo camper, uccidendo Oreste Giagnotto. Dopo l’incidente era fuggita, per poi tornare sul luogo mezzora dopo.

Poi la condanna per omicidio stradale, e la detenzione insieme alla figlia piccola, abbandonata in carcere dopo l’evasione. La donna di etnia rom si è dileguata nei campi dopo aver scavalcato l’inferriata e aver seminato le guardie.

«Si tratta di una evasione tanto inutile quanto grave, visto che avrà per lei gravi ripercussioni se non si costituisce al più presto», spiega Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe.

Della bimba abbandonata dalla mamma si sono presi cura prima gli agenti penitenziari, poi gli assistenti sociali l’hanno affidata a una famiglia della prima cintura di Torino.

Torino, proteste contro i campi rom
La notizia dell’evasione della rom ha esasperato gli animi di chi, proprio lunedì, era sceso in piazza per protestare contro i campi nomadi a Torino, chiedendone lo sgombero alla sindaca Chiara Appendino. Immancabili le tensioni tra attivisti di Casa Pound e anarchici.

In piazza anche la moglie del motociclista ucciso nell’incidente dalla rom: «Quella che ha ammazzato mio marito è evasa. Com’è possibile? Dopo che ha ucciso una persona l’hanno messa in hotel. Altro che in prigione. E la colpa di chi è? Dello Stato».

La donna, in piazza con i figli, aggiunge: «Se prendono me senza patente mi rovinano, a lei invece l’hanno lasciata scappare. Noi non siamo razzisti: sono io che ho visto mio marito quel giorno sulla strada. E non me lo dimenticherò mai…».
Rom evasa, i familiari del motociclista mettono una taglia
Su Facebook si scatena la rabbia dei figli di Oreste Giagnotto, ospiti martedì sera del programma di Rete 4 “Dalla vostra parte”. Antonio e Gemma Giagnotto si sfogano ed esprimono rabbia nei confronti dello Stato italiano che, secondo loro, poco ha fatto per impedire la fuga della rom dal carcere e poco sta facendo per ritrovarla.

L’idea di Antonio Giagnotto è quella di mettere una ricompensa per chi aiuterà a rintracciare la rom evasa. Forte la rabbia e la sfiducia della giustizia italiana.

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