Roberto Maroni e il Che Guevara leghista: la rivoluzione rossa diventa verde Lega

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Cosa hanno in comune la Lega Nord, Roberto Maroni e Cuba? Che Guevara, almeno stando a quanto pubblicato su Twitter dal presidente della Regione Lombardia. Il volto storico del Carroccio ha preso l’immagine più famosa del guerrigliero e rivoluzionario, il ritratto che il fotografo Alberto Korda realizzò a L’Havana, e l’ha rifatta in chiave leghista, virando dal rosso al verde. “La Rivoluzione ha cambiato colore“, recita lo slogan dell’immagine. In realtà non si tratta di una creazione originale di Maroni che ha riprendeso un volantino dei Giovani Padani, già in voga agli albori della Lega, quando l’ex ministro passò da Democrazia proletaria, ala sinistra dell’ex PCI, al partito di Umberto Bossi, rapito dal grido “Prima il Nord”.

Il rapporto tra la vecchia sinistra operaia e rivoluzionaria e il Carroccio è molto più forte di quello che si immagina nelal vulgata comune. Lo stesso Matteo Salvini, attuale segretario, faceva parte dei Comunisti padani ed era un frequentatore del Leoncavallo, storico centro sociale di Milano legato alla sinistra più radicale.

L’immagine è stata ripresa da molti utenti del social che hanno ironizzato sulla scelta di Maroni, sottolineando come l’ideale dell’internazionale socialista stride e non poco con la politica leghista, fatta di clandestini da cacciare e muri da innalzare.

Chi invece difende la scelta di Maroni e anzi la certifica come coerente con le lotte del Carroccio è Davide Quadri, consigliere comunale a Brinzio e coordinatore dei Giovani Padani di Varese, la città del presidente lombardo, che sui social parla di “provocazione politica” e ricorda “gli enormi spunti che certe figure possono dare“. Anche ai leghisti.

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