Riccardo Bossi condannato (di nuovo): non pagò gioielli per 26mila euro

Riccardo Bossi

Riccardo Bossi, il figlio primogenito di Umberto Bossi, ex leader della Lega Nord è stato condannato con l’accusa di truffa aggravata per non aver pagato un gioielliere presso cui aveva ‘acquistato’ merce preziosa per un totale di circa 26mila euro. I giudici del Tribunale di Busto Arsizio lo hanno condannato a una pena (sospesa) di dieci mesi di reclusione, al pagamento di una multa da 100 euro e un risarcimento di 10mila euro all’esercente che aveva inoltrato la denuncia alle autorità competenti, oltre a 1.820 euro per le spese legali.

Il figlio di Umberto Bossi aveva acquistato presso un gioielliere di Busto Arsizio diversi gioielli di valore e un orologio Rolex, ma non aveva mai saldato il debito con il commerciante di preziosi, nonostante i diversi solleciti ricevuti dal creditore Bruno Ceccuzzi, giustificandosi con la celebre parentela con suo padre.

Il pm Fabio Portera aveva chiesto un anno e 2 mesi di carcere, mentre l’avvocato difensore, Stefano Banfi, aveva chiesto l’assoluzione o una riclassificazione del reato.

Non è la prima volta che il figlio del Senatùr, Riccardo Bossi è al centro di procedimenti giudiziari. Infatti, lo scorso marzo è stato condannato con rito abbreviato alla pena di 1 anno e 8 mesi di reclusione con l’accusa di appropriazione indebita aggravata. I fatti si riferivano a spese personali eseguite usando soldi della Lega Nord, per un totale di circa 158mila euro.

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