Renzi, Tsipras e la Merkel: siparietto curioso al Consiglio Europeo

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Cosa succede tra Matteo Renzi, Alexis Tsipras e Angela Merkel? Qualcosa di strano è avvenuto nel corso del Consiglio Europeo che ha riuniti i Paesi dell’Unione sul tema dell’immigrazione. In realtà, si è parlato anche di Grecia che sta lottando per non fallire. Discussioni politiche a parte, qualcosa di misterioso deve essere accaduto: se non ci fossero le immagini, sarebbe quasi difficile credere. Invece, le foto sono davanti ai nostri occhi e parlano chiaro. Il premier italiano, quello greco e la cancelliera tedesca si sono detti qualcosa che però non è trapelato.

I tre leader sono stati beccati prima del Consiglio Europeo, impegnati in una chiacchierata molto tranquilla, tra risate e abbracci. Renzi, con il braccio intorno al collo di Tsipras, la Merkel di fronte: tutti e tre appaiono sorridenti e rilassati. Dimenticate tutte le tensioni e tutte le divergenze, come se sapessero già come risolvere la crisi del debito greco o la gestione dei migranti in Europa. Eppure, è difficile credere che abbiano qualche affinità.

Appartengono a schieramenti diversi, in patria e in Europa: hanno visioni politiche divergenti e, sulla carta, sono i “nemici”. Di certo lo sono Grecia e Germania: il paese ellenico sta lottando perché il piano del governo Tsipras venga accolto da FMI, BCE e UE e la seconda parte del prestito venga erogato per pagare i creditori. La Germania è tra i più forti oppositori del piano, insieme al Fondo Monetario Internazionale: le regole dell’austerità vanno applicare fino in fondo, anche a costo di far fallire la Grecia.

E l’Italia? Fino a qualche tempo fa era sul banco degli imputati, con sempre la Germania a puntare il dito contro la mala gestione della crisi economica. Anche in questo caso, le politiche di austerità, imposte dai trattati UE, sono state pagate dalla popolazione, ma oggi l’Italia ha avuto il via libera dall’UE e la pressione si è allentata.

Le immagini dei tre leader sorridenti fanno ben sperare: magari, al di là delle prese di posizioni inflessibili che devono tenere davanti ai propri elettori, l’accordo è davvero vicino. Sarebbe bello se lo dicessero anche in pubblico, prima che qualcuno creda che stiano ridendo delle disgrazie altrui.

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