Reddito di libertà, ulteriori fondi: le cifre disponibili per le varie regioni

Stanziati ulteriori fondi alle regioni italiane per il Reddito di Libertà, rivolto alle donne vittime di violenza e in stato di povertà. 

Violenza sulle donne
Violenza sulle donne – Nanopress.it

L’INPS fa sapere che sono a disposizione nuovi fondi destinati al Reddito di Libertà, destinato alle donne vittime di violenza e che vivono in condizioni di povertà. In totale, sono stati stanziati 9 milioni di euro per sostenere le donne e dare loro modo di raggiungere emancipazione ed autonomia. Le risorse sono state ripartite, nelle diverse regioni italiane, in base ai dati ISTAT relativi alla popolazione femminile dai 18 ai 67 anni. Ecco come funziona questo tipo di reddito rivolto alle donne in difficoltà e come sono stati ripartiti i fondi in base alle regioni italiane e alle province autonome di Trento e Bolzano.

Reddito di Libertà: nuovi fondi per aiutare le donne povere e vittime di violenza

Mediante il Dpcm del 1° giugno 2022, sono stati stanziati ulteriori fondi per il Reddito di Libertà, un incentivo economico che permette alle donne vittime di violenza e che vivono in condizioni di estrema povertà, di poter percorrere la strada dell’autonomia e dell’emancipazione, dando anche ai propri figli una casa e un percorso scolastico adatti alle loro esigenze.

L’INPS ha comunicato tale notizia, affermando che i fondi – al momento stanziati – serviranno per liquidare le domande che non sono state accolte, in un primo momento, a causa della scarsità di fondi e per accogliere ulteriori nuove domande.

In totale, sono stati messi a disposizione 9 milioni di euro divisi tra le varie regioni italiane, tenendo in considerazione i dati ISTAT concernenti la popolazione femminile tra i 18 e i 67 anni.

Mano che dice stop alla violenza
Mano che dice stop alla violenza – NanoPress.it

La ripartizione dei fondi, regione per regione

I fondi sono stati stanziati in base alla regione di riferimento. La ripartizione, come vi anticipavamo, è stata effettuata con alla mano i dati ISTAT relativi alla popolazione femminile dai 18 ai 67 anni. Nello specifico, ecco come sono stati divisi i fondi, regione per regione e per le province autonome:

  • Basilicata: 83.418 euro;
  • Abruzzo: 193.943 euro;
  • Campania: 883.874 euro;
  • Calabria: 286.873 euro;
  • Friuli Venezia Giulia: 176.204 euro;
  • Emilia Romagna: 667.475 euro;
  • Liguria: 221.590 euro;
  • Lombardia: 1.500.597 euro;
  • Lazio: 892.474 euro;
  • Molise: 44.171 euro;
  • Piemonte: 634.080 euro;
  • Marche: 223.631 euro;
  • Provincia autonoma di Bolzano: 80.322 euro;
  • Provincia autonoma di Trento: 81.441 euro;
  • Veneto: 733.485 euro.
  • Valle d’Aosta: 18.656 euro;
  • Puglia: 606.018 euro;
  • Umbria: 129.350 euro;
  • Toscana: 553.066 euro;
  • Sardegna: 244.519 euro;
  • Sicilia: 744.814 euro;

Tali somme possono essere ulteriormente rimpinguate dalle singole regioni e dalle province autonome con risorse già in proprio possesso, come sottolinea l’INPS in merito.

Come inoltrare la domanda

La domanda va inoltrata all’INPS, attraverso il modulo presente sul sito dell’Istituto, direttamente dalla cittadina che intende farne richiesta o attraverso un delegato e/o avvocato, rivolgendosi al comune in cui si ha la residenza. L’importo sarà erogato sul libretto di risparmio, carta prepagata o conto corrente della persona interessata.

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