Razzo NASA esplode al lancio: ‘Anomalia catastrofica’

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Un’immane esplosione al Mid-Atlantic Regional Spaceport a Wallops in Virginia: il razzo Antares che avrebbe dovuto portare alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) 2.2 tonnellate di rifornimenti e apparecchiature ha fallito il lancio. Il tutto è avvenuto in diretta live, come sempre, sul portale della NASA, l’agenzia spaziale americana, con il commentatore che si trova a raccontare un danno di diverse centinaia di milioni di dollari, per fortuna senza perdite di vite dato che la navetta era senza passeggeri, controllata da remoto. Il primo commento è emblematico: anomalia catastrofica. E il titolo in borsa del vettore cala a picco.

L’ESPLOSIONE A POCHI SECONDI DAL LANCIO

È durato pochi secondi il lancio del cargo spaziale dalla rampa di lancio in Virginia: il propulsore Antares che doveva occuparsi di portare in orbita il carico ha infatti registrato qualche problema ancora da verificare e si è acceso in un oceano di fiamme a qualche decina di metri dal suolo. Il gigantesco razzo è rimasto in stallo per qualche frazione di secondo prima di precipitare e in una violentissima esplosione che ha avvolto il sito e ha lanciato frammenti metallici in un’area piuttosto vasta. Per fortuna non era a bordo alcun astronauta altrimenti si sarebbe rivissuto il dramma dei due Shuttle (vedi sotto). Tuttavia lascia sgomenti sul fatto che basti davvero un malfunzionamento inaspettato per provocare un disastro.

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UN’ANOMALIA CATASTROFICA

Anzi, più che un disastro, un’anomalia catastrofica, così come l’ha definita lo speaker della NASA durante il live del lancio che ha testimoniato in diretta l’inaspettato. Il razzo doveva partire lunedì, ma il lancio era stato posticipato per via di una barca troppo vicina alla rampa. Ovviamente al centro delle indagini ci sono anche i produttori del razzo Anteres ossia la Orbital Sciences Corporation che dal 2008 aveva stipulato un contratto per i rifornimenti alla ISS, la stazione spaziale che orbita a circa 300 chilometri di altitudine sopra il pianeta, la più costosa costruzione umana di tutti i tempi. Dopo il boom, il titolo in borsa della OSC ha perso il 19%.

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NESSUNA VITA UMANA SPEZZATA

Per fortuna, però, nessuna vita umana è stata falciata dall’esplosione dato che né a bordo né nelle vicinanze a terra erano presenti persone. Così ci limitiamo a riportare di ingenti danni all’area di lancio oltre che della perdita totale di tutta l’attrezzatura e dei rifornimenti per un valore ingente. L’agenzia spaziale russa è già corsa ai ripari e oggi farà partire una Soyuz con altri rifornimenti, la NASA ha rassicurato che la sussistenza degli astronauti (sono sei attualmente) sulla ISS non è a rischio. I precedenti, tragici, per la NASA sono stati due, riguardanti lo Shuttle Columbia nel 2003 e il Challenger nel 1986 con complessivamente 14 vite spezzate.

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