Questi pensionati rischierebbero di restituire 1 anno di pensione all’INPS

Ci sono alcuni pensionati che potrebbero essere condannati a restituire un intero anno di pensione all’INPS. Vediamo di chi si tratta. 

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restituzione pensione- Nanopress.it

Molti pensionati italiani sono in seria difficoltà ma oltre il danno potrebbe arrivare anche la beffa.

Pensionati: problemi con l’INPS

In tutto il mondo, dopo aver prestato per un determinato numero di anni, i lavoratori diventano pensionati. Ciò è possibile grazie ai contributi che hanno versato nel corso della loro vita lavorativa. Arriva un giorno, in un’età specifica che varia da lavoro a lavoro, in cui bisogna lasciare la propria professione e diventare pensionati.

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Inps – nanopress.it

Oggi si parla sempre più di come i legislatori dovrebbero intervenire per gestire meglio il sistema pensionistico italiano con norme più adeguate. Molto spesso, infatti, i pensionati italiani non riescono a far fronte alle spese di tutti i giorni, data la loro scarsa pensione minima.

In particolare, il governo guidato da Giorgia Meloni ha già in cantiere alcune proposte che riguardano la riforma della Legge Fornero che è ancora in vigore. Una manovra, quella prevista dal nuovo governo che potrebbe prevedere l’obbligo per alcuni pensionati, di restituire un’intero anno di pensioni già percepite all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.

Chi dovrebbe restituire un anno di pensione

Stando alle diverse misure del sistema pensionistico, in aggiunta alla tradizionale pensione di vecchiaia, esistono anche altri tipologie di pensione che possono essere sfruttate nell’attesa di giungere all’età richiesta dalla pensione tradizionale. Un esempio, è stato introdotto nel 2019 con la così detta Quota 100. Si tratta di una misura che consentiva l’accesso alla pensione di vecchiaia in anticipo. Il requisito imprescindibile era costituito dai 38 anni di contributi.

Sin dal 2022, però, questa misura è stata revocata e, al suo posto, sono state introdotte delle misure nuove, anche se non ci sono ancora dei pensionati che hanno ottenuto assegni.

Dalla Quota 100 fino ad arrivare alle misure successive sono stati imposti dei vincoli più stringenti. In particolare, i pensionati che percepiscono l’assegno pensionistico con tali misure, non può avere attività lavorative con contratto dipendente; non può lavorare in forma autonoma. L’unica eccezione è prevista per le attivitàdi lavoro autonomo occasionale che non prevedano subordinazioni o vincoli. Resta il limite di non superare i 5.000 euro di guadagno nel corso dell’anno.

Esiste, dunque, il divieto di cumulo dei redditi. Perciò, se si svolgessero delle attività lavorative non compatibili con la pensione si percepisce, allora potrebbe arrivare la richiesta di restituire un’intera annualità.

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pensione – nanopress.it

Anche se i pensionati hanno guadagnato pochissimo, potrebbero trovarsi a restituire l’importo erogato dall’INPS per l’anno che sta per concludersi, ovvero il 2022. Se si interrompesse quel lavoro si può comunque riavere accesso successivamente alla pensione. Il requisito per riaverla è che non ci sia il cumulo di crediti. A meno che non si lavori in modo occasionale.

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