Quando sostituire i freni: quello che serve sapere

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Non li vediamo ma lavorano sempre per noi. Sono i freni. A loro affidiamo la nostra vita in ogni istante che trascorriamo in auto. Tuttavia questi importanti componenti della nostra vettura si consumano con l’uso. Vediamo quindi quando sostituire i freni.

Innanzitutto quelli che definiamo freni sono un complesso sistema composto da varie parti. Quelle maggiormente soggette ad usura e che quindi richiedono una sostituzione periodica sono le pastiglie e i dischi; se al posteriore ci sono freni a tamburo, allora vanno tenute d’occhio e periodicamente sostituite le ganasce. Anche il liquido dei freni degrada col tempo, quindi è un altro importante componente da controllare.
Queste operazioni possono anche essere eseguite direttamente; tuttavia il metodo fai da te non è alla portata di tutti. Sono necessarie precise competenze tecniche ed esperienza, senza contare il disporre degli strumenti adatti e di un adeguato spazio in cui lavorare in sicurezza. Considerando il fatto che i freni sono di un’importanza letteralmente vitale, è meglio affidarsi ad una buona officina.

Ricordiamo brevemente come funziona la frenata. Nei freni a disco (oggi la grande maggioranza), quando premiamo il pedale del freno, azioniamo una pompa idraulica che spinge un apposito olio; questa pressione aziona le pinze; esse sono composte da alcuni pistoncini che vanno a premere le pastiglie (sono due per ruote) contro il disco; l’attrito delle pastiglie contro il disco provoca il rallentamento della ruota.

Quando sostituire quindi le parti dei freni? Non ci sono leggi che prescrivono questa operazione. Tuttavia la revisione obbligatoria che si deve fare ogni due anni (la prima dopo 4 anni dall’immatricolazione) comprende anche un test dell’impianto frenante.
Il consumo di pastiglie e dischi dipende dall’efficienza generale dell’impianto, dallo stile di guida e dal tipo di percorso che si effettua. Quindi non esiste un intervallo standard. Chi guida soprattutto in città frena in continuazione, quindi il consumo è più rapido; chi fa grandi accelerazioni e frenate decise in spazi molto ridotti, ovviamente “mangerà” prima pastiglie e dischi.

Le pastiglie sono il componente che si usura di più, la loro durata è mediamente la metà di quella dei dischi. Quindi al secondo cambio di pastiglie, si devono sostituire anche i dischi. Quando si cambiano i dischi, si devono invece obbligatoriamente sostituire anche le pastiglie, indipendentemente dal loro consumo. Questo perché la loro azione è molto interconnessa. L’eccessiva usura di uno dei due componenti, impedirà all’altro di funzionare bene, compromettendo l’efficiacia della frenata, quindi la sicurezza. Inoltre pastiglie e dischi di uno stesso asse vanno sempre sostituiti su entrambe le ruote, altrimenti la frenata sarà sbilanciata, compromettendo la stabilità dell’auto.

Se le pastiglie hanno un terminale di usura collegato alla spia dei freni sul cruscotto, sarà l’auto stessa a dire quando è il momento di cambiarle. Ad ogni modo è bene effettuare un controllo in officina ogni 15-20.000 Km (praticamente in occasione del tagliando). E’ consigliabile comunque sostituire le pastiglie se il loro spessore scende sotto i 3 millimetri.

Come capire se dischi e pastiglie sono consumati? E’ necessario sapere cosa e dove guardare. Il modo migliore per controllare sarebbe misurare direttamente lo spessore, ma per questo è necessario smontare la ruota. Un occhio esperto riesce comunque a stimare a grandi linee il grado di usura di pastiglie e disco, anche guardandoli attraverso il cerchio montato. Dischi che presentano parecchie righe circolari profonde sono molto consumati.

E’ possibile tuttavia rendersi conto del consumo anche attraverso il comportamento dell’auto. Oltre all’accensione della spia dei freni (che riguarda solo le pastiglie, non i dischi), i possibili segnali sono una marcata rumorosità durante la frenata, oppure la presenza di vibrazioni.
Un altro segnale è la corsa del pedale allungata, cioè il piede deve premere molto più a fondo perché la frenata avvenga. Significa che il liquido dei freni deve percorrere un tragitto più lungo, poiché lo spessore di pastiglie e dischi è diminuito tanto. Questo farà anche accendere la spia del liquido freni sul cruscotto.

Sempre a proposito del liquido freni, esso va controllato ed eventualmente sostituito almeno ogni due anni, quindi ad ogni tagliando. Un controllo accurato della condizione dell’olio è possibile solo in officina. A volte il semplice rabbocco non è sufficiente.

Infine un accenno sui freni a tamburo, sempre più rari ma ancora esistenti in alcune auto datate o molto economiche. Se presenti, sono montati solo sull’asse posteriore, soggetto a minore sforzo frenante. Invece che ad un disco, la ruota è collegata ad un cilindro chiamato appunto tamburo. La pressione del pedale provoca l’estensione di due ceppi, chiamati ganasce, verso la parete interna del tamburo (ma esistono anche ganasce che agiscono contro la parete esterna), causando la frenata. In questo caso l’elemento che si consuma è la ganascia. E’ necessario controllare in officina. Di solito la sostituzione avviene prima che lo spessore si riduca ad 1,5 millimetri.

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