Putin: le sanzioni contro la Russia “minacciano il mondo intero”

Vladimir Putin sostiene che le sanzioni imposte alla Russia dopo lo scoppio della guerra contro l’Ucraina minacciano tutto il mondo.

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Vladimir Putin – Nanopress.it

Guerra in Ucraina  le sanzioni contro Mosca “minacciano il mondo intero“, secondo Vladimir Putin. La Russia ha chiesto “chiarimenti” all’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) sul suo rapporto sulla situazione nella centrale nucleare di Zaporizhia in Ucraina, ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov.

Putin: le sanzioni penalizzano tutto il mondo

È “impossibile” per i paesi occidentali tenere la Russia isolata dal mondo, anche se provano a farlo con le sanzioni stabilite contro di essa. È questo il pensiero sostenuto da Vladimir Putin, il quale afferma che tali sanzioni rappresentano una minaccia per tutti i paesi del mondo.

Per il capo del Cremlino, l’emergenza Covid, dunque, è stata rimpiazzata da nuove sfide, sul piano globale, che riguardano tutto il mondo.

Dopo aver effettuato un’ispezione alla centrale di Zaporijjia, l’AIEA ha chiesto la realizzazone di una “zona di sicurezza” al fine di prevedere e prevenire eventuali incidenti nucleari che potrebbero essere di gravissima entità.

Questo impianto, che è sotto il controllo delle truppe russe dal mese di marzo, è stato bombardato più volte nelle ultime settimane ed entrambe le fazioni si accusano a vicenda degli attacchi messi in atto.

Inoltre, il presidente russo ha denunciato il rifiuto delle élite occidentali di guardare in faccia alla realtà e di ammettere che, in sostanza, ci sarebbe un incontrastato dominio degli Stati Uniti, che sarebbero dietro all’attuazione delle sanzioni contro la Russia. E sottolinea che nelle relazioni internazionali tutto è cambiato.

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Rafforzamento militare in Asia e Africa

Nel contesto dei pesanti combattimenti in Ucraina, Vladimir Putin vuole mostrare la cooperazione militare della Russia con i suoi principali partner orientali, e in primis con la Cina.

Il capo del Cremlino si è spostato a Oussourisk, nell’estremo oriente russo dove si è svolto, sul poligono militare Sergeyevsky a una manciata di chilometri dal confine cinese, il tavolo finale della Vostok 2022.

Per una settimana, 50.000 soldati appartenenti alle forze armate di 14 paesi, principalmente dell’Asia centrale e orientale, hanno preso parte a queste grandi esercitazioni in cui sono stati impegnati anche 5.000 pezzi di armamento, di cui 140 aerei e 60 navi da guerra e di supporto.

Pertanto, il presidente russo intende rafforzare le sue alleanze storiche e, presumibilmente, sfruttarle in questo nuovo scenario che si è venuto a creare, in cui l’Occidente gli è praticamente contro e verso il quale lui invia minacce per quel che concerne le forniture di gas russo.

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