Prostituzione minorile a Napoli: ragazzine in vendita in chat per 10 euro

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Esiste un mondo oscuro, fatto di chat erotiche dove le ragazzine arrivano a vendersi per poche decine di euro, o per una ricarica al cellulare, a coetanei ma anche ad adulti disposti a tutto per una foto hot o per una prestazione sessuale in auto. L’inchiesta del Corriere del Mezzogiorno ha svelato un giro di prostituzione minorile a Napoli. Una storia emblematica di ciò che, con ogni probabilità, succede ovunque.
Un giornalista del Corriere dell’edizione napoletana, per portare alla luce ciò che accade nelle principali chat frequentate dai ragazzini, ha dovuto addentrarcisi, fingendosi una di loro.
Diventando così, per pochi giorni, Fabiola Senatore. Una ragazza di 16 anni, così si è presentata, a cui non piace studiare, con i genitori separati, che a volte si sente sola. In chat a caccia di amicizie ma anche, chissà, dell’amore. «Bionda, occhi azzurri e spigliata», ma anche «romantica».

Un profilo ricco di stereotipi ma che ha attirato immediatamente i pescecani delle chat.

Trentenni, quarantenni, ma anche coetanei, super eccitati e disposti a pagare per ricevere foto e video hot e, magari, per fare sesso a pagamento in auto.

In una notte Fabiola ha ricevuto una cinquantina di messaggi. Solo uno si è tirato subito indietro quando ha scoperto che lei era minorenne. Gli altri sono sembrati più eccitati di prima. Qualcuno è arrivato a importunarla videochiamandola mentre si masturbava.

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«Ho 38 anni. Mica sono vecchio per te?», la provoca uno degli uomini in chat. «A letto si possono fare tante cose», ammicca.

«Sono single e volevo divertirmi un po’», le spiega un ragazzo che prima afferma di avere 36 anni, e poi 22. Dopo averle chiesto prestazioni attirandola con promesse di grandi doti sessuali. E ancora: «Hai mai fatto sesso? Sai che ti farà male quando lo farai?».

«Basta che ti alzi un poco la maglietta e abbassi il pantaloncino»
A spiegare a Fabiola questo oscuro mondo, dopo averle chiesto una foto in costume, è un 16enne di Casoria. Le racconta che spesso ha acquistato foto hot per dieci euro, o che per 20 euro ha vinto appuntamenti «anche solo sfregamenti o solo un completino intimo visto dal vivo. Basta che ti alzi un poco la maglietta e abbassi il pantaloncino», riporta il Corriere.

Oppure in cambio di buoni, perché la ricarica al cellulare può essere rischiosa in quanto va di mezzo il numero telefonico. In molte di queste chat, infatti, si può rimanere anonimi, senza lasciare dati personali e numeri di telefono. Tutto segreto, tutto all’oscuro dei genitori.

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