Processo per la compravendita dei senatori: depone Sandro Bondi


E’ iniziata, nell’aula 117 del Tribunale di Napoli, una nuova udienza del processo per la compravendita dei senatori che vede imputati l’ex premier Silvio Berlusconi e l’ex direttore de ‘L’Avanti’ Valter Lavitola. Il procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli ha convocato come teste il parlamentare ed ex ministro Sandro Bondi, che fu il coordinatore nazionale di Forza Italia-Pdl nel periodo in cui il partito di Berlusconi strinse l’accordo politico con il movimento ‘Italiani nel Mondo’ di Sergio De Gregorio, con annesso finanziamento.

Accordo e finanziamento che secondo l’accusa furono parte del prezzo della presunta corruzione nei confronti dell’ex senatore Idv per indurlo a passare nel centrodestra. Nel pomeriggio invece gli avvocati delle difese dovrebbero iniziare l’esame di De Gregorio, già sentito in aula dai pm nelle scorse settimane. Tra il pubblico siedono alcuni studenti dell’istituto professionale per il commercio ‘Giustino Fortunato’ di Napoli, accompagnati dal professore Alberti.

Botta e risposta tra i giudici e Sandro Bondi, chiamato a testimoniare. Il Tribunale ha avvertito l’ex ministro che non può consultare il verbale di interrogatorio reso al pm durante le indagini. Bondi, infatti, aveva tra le mani diverse carte e tabelle e anche una copia del verbale mentre rispondeva alle domande del procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli, che gli contestava una risposta diversa in aula rispetto a quanto dichiarato in passato. Uno dei giudici del collegio, Nicola Russo, ha chiesto al parlamentare di consegnare le carte che aveva tra le mani e si è accorto che c’era anche il verbale. Il presidente del Tribunale, Serena Corleto, ha quindi chiesto a Bondi come si fosse procurato il documento e il politico ha risposto di non ricordarlo. I giudici hanno poi restituito a Bondi i documenti. Il presidente Corleto ha però avvertito Bondi di non poter consultare il verbale mentre risponde in aula alle domande del pm.

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