Pnrr, risorse per aiutare i giovani con il mutuo della prima casa

Oggi, martedì 27 aprile, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha illustrato alla Camera il Pnrr, il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. All’interno di esso si guarderà soprattutto ai giovani.

In particolare, come spiegato dal premier Draghi, in un prossimo decreto, di “imminente approvazione”, si tratterà il tema, piuttosto sensibile, del mutuo della prima casa per i giovani.

Sgravi per i giovani per l’acquisto della prima casa

Infatti, nel piano saranno previste “altre risorse per aiutare i giovani a contrarre un mutuo per acquistare la casa”. La misura, ancora da scrivere nei suoi dettagli, dovrebbe aggiungersi agli sgravi fiscali che riguardano l’accensione dei prestiti per l’acquisto della prima casa per gli under 35. Attraverso queste nuove risorse, dovrebbe quindi essere più semplice per i giovani riuscire ad andare via di casa e poter acquistare la propria.

Per queste nuove agevolazioni per i giovani probabilmente si potrebbe attingere dal Fondo mutui prima casa, già esistente, gestito da Consap. Questo, infatti, ha una dotazione residua di oltre 200 milioni di euro. Inoltre, è rivolto principalmente agli under 35, tra cui giovani coppie e lavoratori atipici.

Secondo quanto emerso, solo un anno fa l’Associazione bancaria italiana ha registrato, tra il 2008 e il 2020, un calo del 30% per quanto riguarda i prestiti ai giovani. Questo, secondo Abi, sarebbe dovuto sia a fattori demografici che occupazionali.

Come se non bastasse, l’emergenza sanitaria derivata dalla pandemia da Covid-19 ha sicuramente pesato sui più giovani, che hanno chiesto sempre meno finanziamenti. Infatti, secondo la Centrale Rischi Finanziari, si è registrato nell’anno appena trascorso un -20% per le istruttorie avviate da under 35 per ottenere un prestito.

Dragi: “Siamo uno dei Paesi con la più bassa fecondità in Europa”

Il premier Draghi, nel suo intervento alla Camera per presentare il Pnrr, ha detto: “Un piano che guarda alle prossime generazioni deve riconoscere la nostre realtà demografica. Siamo uno dei Paesi con la più bassa fecondità in Europa: meno di 1,3 figli per ciascuna donna contro quasi 1,6 nella media UE. Per mettere i nostri giovani nella condizione di formare una famiglia, dobbiamo rispondere a tre loro richieste: un welfare adeguato, una casa e un lavoro sicuro”.

E ha aggiunto: “I giovani saranno tra i principali beneficiari di tutto il Piano. Gli investimenti e le riforme sulla transizione ecologica creeranno principalmente occupazione giovanile. La creazione di opportunità per i giovani nel mondo del lavoro sarà anche l’effetto naturale degli interventi sulla digitalizzazione che, tra l’altro, consentiranno di completare la connettività delle scuole”.

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