Pippo Baudo, 80 anni in anticipo da Piero Chiambretti: ‘Sono stato un cretino di talento, ma un cretino’

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Ne compirà 79 il prossimo 7 giugno, ma gli 80 anni li festeggia in anticipo. Parliamo di Pippo Baudo, il conduttore vicinissimo alla soglia degli …anta, ospite domani negli studi del Grand Hotel di Piero Chiambretti su Canale 5. Anni e anni di televisione e ancora oggi è sul piccolo schermo. Talvolta non senza polemiche e rimbrotti vari rivolti alla Rai, la rete che a un certo punto lo ha lasciato a casa. Carlo Conti, però, dall’anno scorso lo ha riportato in prima serata su Rai 1, in qualità di giudice del talent show Si può fare! (è da vedere se il programma avrà una terza edizione).

L’ultima conduzione di Pippo Baudo in Rai risale al 2013: presentò su Rai 3 Il Viaggio, il racconto itinerante dell’Italia, prima che venisse definitivamente cancellato dai palinsesti della TV pubblica. Un’azienda alla quale Baudo ha dato tanto, dai tempi di Fantastico, Luna Park e le indimenticate lunghe serate nelle tante edizioni del Festival di Sanremo. Fino a Centocinquanta, nel 2011, lo show tv per l’anniversario del Belpaese che è finito in lite con Bruno Vespa.

Tanti gli aneddoti ancora oggi in voga della sua vita privata, vedi gli sfoghi dell’ex moglie Katia Ricciarelli, ma anche talvolta l’amarezza e allo stesso tempo la voglia di presenziare sul piccolo schermo. Al di là di ogni peripezia, scontro, querelle, il conduttore ha quasi sempre dimostrato nervi saldi. Ma così non fu quando decise di lasciare Mediaset, nel 1987.

Spiega ai microfoni di Canale 5, nell’intervista in onda domani sera 22 maggio 2015 in seconda serata: ‘Ero stato assunto con un contratto che mi dava la qualifica di direttore artistico e la cosa non fu gradita a nessuno: da Ricci, a Costanzo, fino a Corrado. Mi appoggiarono soltanto Raimondo e Sandra e Mike Buongiorno con il quale ebbi un bellissimo colloquio‘, ricorda il presentatore TV.

Quindi fa un po’ di autocritica: ‘Come ho potuto pensare che questi colossi di Mediaset si mettessero sotto la mia direzione artistica? Oggi posso dire di essere stato un cretino, un cretino di talento, ma un cretino‘.

Baudo ne ha passate non poche nella sua vita. Una volta ha anche scampato un attentato mafioso. Gli distrussero la casa senza troppi giri di parole: ‘Si trattò di un regolamento di conti mafioso nei miei confronti. Avevo fatto una celebrazione del giudice Chinnici a Taormina parlando male della mafia e ci fu questa vendetta. Mi costò cara questa cosa‘, dice durante le registrazioni del talk show con il Pierino della TV, a distanza di due giorni dalla Giornata nazionale della legalità (a proposito: Rai 1 trasmetterà il film La mafia uccide solo d’estate al posto di Senza parole).

Sembra di capire che la nostalgia diventi un leit motiv quando il presente, almeno se parliamo di televisione, non dà troppi stimoli. Baudo, però, il prossimo 7 giugno 2016 compirà gli 80 anni di età e sembra non voler diventare per nulla al mondo un pensionato modello, tant’è che si scioglie in TV anche per un commento calcistico, sul finale dell’intervista:

Conte – dice a proposito della Juve vincitrice della Coppa Italia – è stato un ottimo allenatore, poi ha lasciato la Juventus dopo 3 anni in maniera molto improvvisa senza giustificare questo suo abbandono. Quando è arrivato Allegri tutti pensavano che non sarebbe riuscito a ripetere le gesta di Conte, invece ha fatto un miracolo’, conclude.

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