Pessimo futuro riservato per i nati in questi anni: andranno in pensione tardissimo

Tutti in nati in anni recenti andranno in pensione tardissimo. Ma vediamo insieme quando di preciso. La scoperta è incredibile.

Pensione in ritardo
Pensione in ritardo – Nanopress.it

I giovani italiani andranno in pensione molto più tardi rispetto ai loro genitori e ai loro nonni. Ecco, di preciso, quando ci andranno. La notizia sta mandando in crisi moltissime persone.

Cambia il sistema pensionistico italiano

Il sistema pensionistico italiano è cambiato negli ultimi anni e continua a cambiare ogni anno. Adesso, però, per i giovani italiani, sarà molto più complicato riuscire ad andare in pensione tra i 63 e i 67 anni.

L’Italia è un popolo di anziani e dove si fanno davvero pochi figli. Questo significa che la maggior parte della popolazione è composta dai pensionati, mentre la forza lavoro non sta facendo altro che diminuire.

Sistema pensionistico italiano
Sistema pensionistico italiano – Nanopress.it

Eppure la forza lavoro è proprio il motore dell’economia, che permette ai pensionati di potersi godere la vecchiaia senza la necessità di lavorare. Vista la tendenza in negativo per quanto riguarda le nascite e il numero di giovani che vive in Italia, si prevede che i nati di recente andranno in pensione davvero molto tardi.

Ecco che di seguito vi mostriamo a che età potrebbero andare in pensione coloro che sono nati negli anni ’70, negli anni ’80 e negli anni ’90.

I nati in questi anni vanno in pensione tardissimo

Non tutti lo sanno, ma i pensionati italiani attuali hanno avuto la possibilità di andare in pensione molto presto. I giovani nati in questi anni che vi stiamo per elencare, invece, potrebbero andare in pensione tardissimo.

Cominciamo, ad esempio, con chi è nato negli anni ’70. Potrà andare in pensione in anticipo a 65 anni se ha versato almeno 25 anni di contributi, mentre a 68 anni con 20 anni di contributi e a 73 anni grazie alla pensione di vecchiaia.

In pensione tardissimo
In pensione tardissimo – Nanopress.it

Chi è nato negli anni ’80, invece, potrà andare in pensione a 66 anni con 20 anni di contributi, se ha maturato imposte pari a 2,8 volte l’assegno minimo, o a 69 anni se ha versato 20 anni di contributi senza aver raggiunto il minimo. E poi naturalmente a 73 anni con la pensione di vecchiaia.

Come potete vedere, si tratta di età ben più elevate di quelle attuali. Per quanto riguarda i nati negli anni ’90, invece, la situazione che si sta prefigurando appare essere ben peggiore.

Questi giovani, infatti, se in possesso dello stesso primo requisito di chi è nato negli anni ’80, andranno in pensione a 66 anni. Con 20 anni di contributi senza aver raggiunto il minimo, però, non possono sperare di andare in pensione a 69 anni: ci andranno a 70 anni.

Nel caso in cui abbiano versato meno di 20 anni di contributi, invece, andranno in pensione a 74 anni. Si tratta di un’età davvero elevata, di molto distante rispetto a quella attuale. La notizia sta davvero mandando in crisi specialmente i giovani, che ora temono di non arrivare a percepire la pensione di vecchiaia.

Naturalmente, le cose potrebbero cambiare. Le leggi in merito alle pensioni potrebbero essere modificate come il bilancio economico del nostro Bel Paese. Nessuno sa cosa accadrà nei prossimi 10, 20, 30, 40 anni.

Impostazioni privacy