Pedopornografia, arrestato un uomo a Torino

Sono state trovate 80mila foto nel computer di un 33enne a Torino, l’uomo è stato arrestato con la pesante accusa di pedopornografia.

Indagini del Cncpo
Indagini del Cncpo – Nanopress.it

Lavora nel settore promozionale-pubblicitario ed è stato tratto in arresto in flagranza di reato. Al momento si trova agli arresti domiciliari e il suo pc è oggetto di analisi approfondite per cercare una sorta di rete criminale che ogni anno alimenta questo giro di affari sulla pelle di innocenti minorenni che vengono sfruttati e traumatizzati a vita.

Arrestato un uomo per pedopornografia

La polizia postale ha condotto un’operazione anti-pedopornografia per analizzare la posizione di un uomo di 33 anni a Torino, arrestato in flagranza di reato perché trovato in possesso di un grande quantitativo di immagini prodotte con lo sfruttamento sessuale di minorenni.

Sono state effettuate delle perquisizioni informatiche e in una nota diffusa dalle forze dell’ordine sono stati descritti alcuni dettagli delle operazioni. Oltre a contestare la notevole quantità di file illegali, gli agenti hanno classificato il materiale trovato in cartelle nascoste.

Una scoperta terribile, maniaci come l’indagato di oggi alimentano un giro di affari che lucra sui minorenni con azioni che sconvolgeranno la loro vita. Ancora più raccapricciante il fatto che alcune di queste immagini erano ritoccate attraverso applicazioni di editing grafico, in modo da essere più appetibili per i “consumatori” finali.

L’uomo lavora nel settore promozionale-pubblicitario ed è abbastanza conosciuto nella zona dove abita, al momento di trova ai domiciliari nell’abitazione torinese e tutto il materiale è stato posto sotto sequestro. Le perquisizioni sono state ampliate anche ad altri suoi dispositivi e all’interno dell’appartamento.

Ora è in attesa dell’udienza di convalida del fermo, risultato di un’attività di indagine complessa che ha avuto origine dalla collaborazione internazionale con il Cncpo, l’organo che si occupa del contrasto della pedopornografia online. È proprio in questo modo che le immagini viaggiano.

Caso simile in Toscana

Un’operazione analoga ma più imponente è stata condotta in Toscana lo scorso gennaio e ha portato all’arresto di 5 persone e alla denuncia per 26 individui. Purtroppo trascurare questa malattia porta non solo a un peggioramento, diventa infatti una propria ossessione che induce a cercare materiale sempre nuovo, sempre spinto. La grande domanda produce un’offerta incredibile e purtroppo tanti bambini sono vittime di questo sfruttamento, è importante ricordare che molte volte vengono “arruolati” bambini provenienti dai luoghi più poveri del mondo, perché in cambio di denaro le loro famiglie accettano qualsiasi cosa.

Polizia
Polizia – Nanopress.it

Un fenomeno che dietro ha un grande dramma della nostra società ma che bisogna arginare. Gli arresti in Toscana di inizio anno hanno portato a sgominare una vera e propria rete illecita che si espandeva in modo capillare grazie a navigazioni su Internet effettuate in modo anonimo. Così gli indagati speravano di non essere rintracciati e farla franca, scaricando materiale illecito e poi catalogandolo sui propri dispositivi in base alla tipologia. Le immagini venivano poi condivise con altri utenti.

Fra le persone tratte in arresto, in riferimento sempre a quel caso, ci sono anche degli individui che lavoravano a stretto contatto con i minori, per la precisione un catechista un autista di scuolabus.

La Polizia postale ha condotto questa operazione ad ampia scala per combattere la pedopornografia, accertando il coinvolgimento di 1.700 utenti residenti in Italia, 31 dei quali appunto in Toscana. Le immagini venivano reperite attraverso un noto servizio di cloud storage estero.

Gli elementi emersi hanno consentito alla Procura di emettere provvedimenti di perquisizione informatica a carico di queste persone, 5 delle quali sono state giudicate particolarmente pericolose perché praticavano le attività illecite ogni giorno. Gli arresti sono stati tutti convalidati dall’autorità giudiziaria che poi ha disposto le misure cautelari, ora si attende che la giustizia faccia il proprio corso anche per quanto riguarda il torinese fermato in queste ore.

I dati del 2022

Da un’indagine della polizia postale, nel 2022 ci sono stata 1.466 denunce e 149 arresti nell’ambito del settore pedopornografico. Emerge anche il fenomeno della sextortion, legato ai ricatti contro i minori dopo lo scambio di foto e video a contenuto sessuale. Infatti le foto non vengono reperite nel modo che abbiamo citato in precedenza e non sempre coinvolgono minorenni che si trovano dall’altra parte del mondo. Queste persone in diversi casi sono a contatto con i bambini, li conoscono e li intimidiscono per creare un clima di paura in cui sono certi di scamparla perché certi che le vittime manterranno il segreto.

In occasione della giornata nazionale contro la pedofilia, il 5 maggio, la polizia postale ha diffuso il preoccupante scenario emerso dal dossier, che ha il nome “Dentro i numeri: la lotta alla pedofilia online”. Da questo emerge che i soggetti identificati per questo tipo di reati sono spesso uomini di nazionalità italiana, con la fedina penale pulita e sotto i 50 anni.

I pedofili spesso non si accontentano di reperire qualche immagine, in molti casi infatti entrano in contatto con le loro vittime attraverso un primo approccio per soddisfare la loro curiosità sessuale, poi inizia un incubo fatto di ricatti e minacce. Tutto inizia con qualche scambio di battuta, solitamente sui social, poi dalla confidenza si passa a richieste esplicite di contenuti spinti. In alcuni casi gli uomini riescono anche a incontrare questi bambini.

Uomo al computer
Uomo al computer – Nanopress.it

Un fenomeno terribile che produce danni psicologici che difficilmente si rimargineranno. Le autorità sono sempre a lavoro per fermare tutto ciò ma questa malattia è così diffusa ed estesa tramite Internet, che è difficilissimo mettervi un freno e ogni operazione andata a buon fine lascia alle spalle tanti che rimangono impuniti.

 

 

 

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