Papa Francesco: ”Se i conventi diventano hotel paghino le tasse”

Dopo aver visto gli atti dal Dipartimento entrate di Roma Capitale, un gruppo di Radicali ha scoperto che per il 40% dei confortevoli alberghi gestiti da religiosi (circa 300 strutture con prezzi a 4 stelle) e di proprietà della Chiesa, non è mai stata versata l’Imu, mentre un altro 20% lo versa irregolarmente. Un terzo di queste strutture inoltre non paga nemmeno Tasi e Tari. A chi ancora sostiene che la Chiesa non debba pagare imposte sugli immobili allo Stato Italiano, è lo stesso papa Francesco a rispondere ribadendo un concetto fondamentale che riguarda il profitto (e l’evasione fiscale conseguente) generata dalle costosissime ‘case ferie’ di Roma gestite da enti ecclesiastici, che in vista del Giubileo faranno decisamente cassa.

Se alcune congregazioni religiose vogliono fare di un convento un albergo per l’accoglienza di immigrati, paghino le imposte”, è il messaggio di papa Francesco al mondo cattolico, veicolato da Radio Renasenca, emittente cattolica portoghese che lo ha intervistato.

Bergoglio è critico contro l’affare delle case-vacanza-convento da 140 euro a notte, con piscina e wifi inclusi (!): ”Anche nella Chiesa c’è la tentazione del Dio denaro. Alcune congregazioni dicono: ora che il convento è vuoto, faremo un hotel, un albergo, e possiamo ricevere gente, e con ciò ci manteniamo e guadagniamo denaro. Bene, se desideri questo, paga le imposte. Un collegio religioso è esente dalle imposte perché religioso, però se lavora come un hotel che paghi le imposte come chiunque altro. Altrimenti l’affare non è molto sano“.

L’insano affare c’è. Secondo i dati di Roma, l’Imu viene pagata regolarmente da quattro strutture su dieci (94 in tutto). E’ vero che la legge prevede l’esenzione (decreto Monti, 2012) ma, come spiega sul Corriere il consigliere comunale Radicale Riccardo Magi ”per godere del beneficio l’ente proprietario non deve essere a scopo di lucro e l’attività va esercitata con modalità non commerciale, quindi, si legge nel testo, “a titolo gratuito o simbolico, e comunque non superiore alla metà dei corrispettivi medi previsti per analoghe attività”

Il Papa recentemente ha pure ribadito che il Vaticano accoglie due famiglie di profughi, dopo aver esortato “ogni parrocchia, ogni istituto religioso, ogni monastero” ad accogliere una famiglia. “Quando dico che una parrocchia accolga una famiglia non dico che devono vivere nella canonica, nella casa parrocchiale, ma che tutta la comunità parrocchiale veda se c’è un luogo, un luogo del collegio o, nel peggiore dei casi, che venga accolta in un appartamento modesto per questa famiglia, però che abbiano un tetto, che siano accolti e che li si integri nella comunità parrocchiale. Ci sono conventi che sono quasi vuoti”, ha concluso il Pontefice.

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