Paolo Sorrentino: ‘Per The Young Pope ho pensato al contrario di Papa Francesco’

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Paolo Sorrentino ha concluso le riprese della sua serie tv, The Young Pope, che racconterà il complesso pontificato di Pio XIII, primo Papa americano della storia della Chiesa Cattolica. Arrivato a Roma con il nome di Lenny Belardo, Pio XIII è rimasto negli annali del Vaticano per la sua rigida disciplina di fede, imposta ai fedeli a suon di scomuniche e promesse di dannazione. Il protagonista di The Young Pope è praticamente un alter ego di Papa Francesco ed è proprio così che l’ha pensato il regista Sorrentino: ‘Ho raccontato un uomo che assurge a un ruolo di sconvolgente responsabilità approcciandolo con apparente mancanza di buon senso e spiccato infantilismo. Un uomo che si richiama al passato e nega il futuro‘.

THE YOUNG POPE: PIO XIII AVRA’ IL VOLTO DI JUDE LAW

Con The Young Pope, Paolo Sorrentino si avventura in un territorio a lui inesplorato e lo fa portandosi dietro il suo consueto metodo di regista. Ad affascinarlo artisticamente è stata innanzitutto la totale libertà concessa dai committenti, Lorenzo Mieli e Mario Gianani, ma anche il sempre più alto numero di autori che hanno svecchiato l’impianto dello sceneggiato italiano con risultati eccellenti. Grazie ai precursori americani, la serie tv può vantare investimenti che fanno invidia alle produzioni di Hollywood, giovando dell’assenza dei vincoli di durata: ‘La serie televisiva è una sorta di figlio fortunato della letteratura e del cinema. Ha i tempi dilatati del romanzo e le possibilità visive del grande cinema. Praticamente ho fatto un film di 10 ore‘.


IL NUOVO FILM DI PAOLO SORRENTINO RACCONTERA’ LA VITA DI SILVIO BERLUSCONI

Immaginando la vita di Papa Pio XIII, Paolo Sorrentino mette in scena un magnifico ed esteticamente folgorante affresco di vita quotidiana all’interno di un ambiente rigido nella sua autonomia, un microcosmo asfittico e claustrofobico. Per questo il regista ha scelto di restringere la narrazione quasi esclusivamente agli interni del Vaticano, anche se in realtà gli scenari di The Young Pope sono interamente ricostruiti o simulati in altre zone d’Italia. Dalla sede papale non è arrivato nessun tipo di collaborazione, ma per Sorrentino è stato un problema relativamente rilevante, visto che il suo primario interesse andava ben più in profondità di San Pietro. Seguendo un fil rouge già presente in gran parte della filmografia dell’autore, la protagonista assoluta del film è la solitudine come condizione umana imprescindibile.

The young pope

Lenny Belardo è diventato il primo Papa americano nella storia della Chiesa e si porta in Vaticano il proprio bagaglio di delusioni fin dal primo passo fatto come Pontefice. Colui che prenderà il nome di Pio XIII ha dovuto affrontare il trauma dell’abbandono da parte dei genitori, evento che segnerà profondamente il futuro Papa, raccontato da Paolo Sorrentino come antieroe di un vero e proprio romanzo di formazione. A dare corpo al Papa Pio XIII di Sorrentino c’è Jude Law, notato in Era mio padre di Sam Mendes per un particolare dettaglio della sua recitazione. Ciò che ha affascinato al primo sguardo il regista è stata la camminata di Law, un’andatura stanca e inevitabile che ha immediatamente confermato che il talento sfaccettato dell’attore era proprio ciò che ci voleva per la spossatezza e il dubbio esistenziale di Belardo. Conservando l’ironia che caratterizza praticamente ogni narrazione di Sorrentino, The Young Pope promette spettacolarità visiva e uno sguardo inedito sulla mente di un Pontefice, lontano dal sensazionalismo degli scandali e dalla banalità di un classico film biografico.

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