Orso Francesco si risveglia dal letargo prima del tempo: troppo caldo

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A prima vista potrebbe sembrare una notizia di colore da riservare alla pagina delle curiosità, ma invero la storia dell’orso Francesco che si risveglia dal letargo prima del tempo a causa del troppo caldo registrato sulle Alpi dovrebbe farci preoccupare molto più sullo stato dei cambiamenti climatici, in Italia e più in generale nel mondo. Il freddo invernale di questa stagione è durato fondamentalmente tre settimane, le prime di gennaio 2017, causando invero parecchi danni, ma le temperature hanno ricominciato irrimediabilmente a salire già nel mese successivo, anticipando la primavera non soltanto al centro-sud: sulle Alpi le temperature sono arrivate fino a 17 gradi centigradi e le nevi si sono sciolte. E così l’orso Francesco si è risvegliato, convinto che fosse il momento di terminare il letargo invernale.

Dopo appena 48 giorni l’orso Francesco di 9 anni si è risvegliato, tra Preone, Socchieve e Verzegnis nella zona friulana della Carnia, affamato e con un peso forma di 189 chili, pronto a godersi una primavera che almeno ufficialmente deve ancora iniziare. Il caldo record del 2016 ha spinto oltretutto Francesco ben più tardi del solito a cercarsi una tana per il suo riposo invernale, come ben sanno i ricercatori che grazie a un prezioso radiocollare seguono costantemente i movimenti di questo plantigrade: il letargo per lui è iniziato la notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio, quando si è verificata la prima nevicata di stagione, anziché a novembre, come dovrebbe accadere agli orsi sulle Alpi italiane.

Freddo uguale sonno, e viceversa: il cervello di un orso reagisce con semplicità agli stimoli climatici, ma cosa succede quando il meteo impazzisce? Si verifica il fenomeno del letargo breve, che oramai ‘è abbastanza frequente, anche in Trentino. Un fenomeno legato alla scarsità di neve. E questo inverno in particolare è stato un anno con pochissima neve‘, spiega Stefano Filacorda, ricercatore del dipartimento Scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Università di Udine, che insieme a un gruppo di studenti segue l’orso Francesco passo dopo passo dallo scorso maggio. ‘Gennaio è stato il più freddo degli ultimi 30 anni, e lui ha dormito tranquillo. Ma la settimana scorsa a quota 1300-1500 metri faceva più caldo che a fondovalle e un’inversione termica lo ha svegliato‘, ha affermato ancora il ricercatore in un’intervista a Repubblica, ed ora bisognerà monitorare i movimenti dell’orso, poiché è previsto un nuovo calo delle temperature sulle Alpi: e cosa farà Francesco? Tornare a dormire è impossibile, per cui scenderà più a valle in cerca di cibo, e per lui sarà certamente una fonte di stress. Un orso con la fama di essere ‘cattivo’ in Trentino, per il bestiame divorato e gli alveari distrutti, tanto che si era anche pensato di abbatterlo, ‘ma poi è passato in Friuli, e ha cambiato dieta, mais: ha mangiato da solo un campo intero in bassa valle. E noci, ne mangia a chili, oltre a essere goloso di brioches. E che devo dire, è diventato buono‘, è la chiosa di Filacorda. Poi arriverà davvero la primavera, e l’orso Francesco ricomincerà la sua vita di vagabondo, sempre in cerca di cibo, ma si spera con meno stress.

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