Omicidio Willy, gli accusati: “Mai percepito reddito di cittadinanza”

Dall’indagine patrimoniale della Guardia di Finanza di Colleferro sui quattro accusati dell’omicidio di Willy Duarte Monteiro emergono altri dettagli che gettano ombre sul loro tenore di vita. Attraverso i rispettivi padri, infatti, sia i fratelli Marco e Gabriele Bianchi sia Francesco Belleggia e Mario Pincarelli usufruirebbero del reddito di cittadinanza. Netta la smentita da parte degli stessi fratelli Bianchi e del legale di Belleggia, ma gli inquirenti continuano a indagare.

Sospetti sul tenore di vita degli uomini in carcere

Secondo gli inquirenti, i rispettivi capi famiglia avrebbero presentato la domanda per poter usufruire del reddito di cittadinanza inserendo i figli, tutti sotto i 24 anni e tutti a reddito zero, a proprio carico. Nel caso della famiglia Bianchi, sostengono, il sussidio arriverebbe a circa mille euro.

Si tratta di una cifra, comunque, che non giustificherebbe la vita agiata che i quattro, ora in carcere con l’accusa di aver ucciso Willy Monteiro Duarte, hanno finora raccontato via social. Dalle automobili potenti alle vacanze, dallo champagne agli alberghi di lusso: tutti indizi che hanno portato le Fiamme Gialle ad avviare l’indagine patrimoniale, per stabilire la reale disponibilità economica dei quattro e la natura del denaro.

Non si esclude, quindi, che l’indagine prosegua con ulteriori approfondimenti sulle attività dei quattro e che, oltre a loro, finiscano sotto la lente della Guardia di Finanza anche le rispettive famiglie.

La secca smentita dei fratelli Bianchi e del legale di Belleggia

I fratelli Bianchi hanno negato, dal carcere, ogni addebito in questo senso. Come riferito dal legale Massimiliano Pica, i due hanno dichiarato davanti agli inquirenti di non aver mai ricevuto né richiesto il reddito di cittadinanza. “In sede di interrogatorio – ha affermato l’avvocato Pica – i miei assistiti hanno affermato di non avere mai ricevuto il reddito di cittadinanza, di non sapere neanche di cosa si tratta“.

Parole di tono simile sono arrivate dall’avvocato di Francesco Belleggia, Vito Perugini: “Oggi ho avuto modo di parlare con il mio assistito il quale mi ha assicurato di non avere mai richiesto né, ovviamente, percepito il reddito di cittadinanza – ha spiegato -. In caso contrario lo avrei invitato a restituire il denaro ricevuto”.

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