Omicidio del nigeriano a Fermo: Giovanardi contestato duramente in Aula

[veedioplatform code=”05d6e0b0d73119f60de4de3a860eb2c1″]

Al senatore Carlo Giovanardi viene data la parola in Aula per associarsi alla commemorazione del giovane profugo nigeriano ucciso a Fermo da un estremista di destra nella serata del 6 luglio, ma il suo intervento inerente l’omicidio fa scatenare le reazioni dei senatori presenti che lo investono zittendolo, protestando con urla e cori, chiedendo che esca fuori immediatamente.


LEGGI ANCHE LA STORIA DI EMMANUEL, VITTIMA DELL’ODIO RAZZISTA

La presidente di turno Linda Lanzillotta dà la parola al senatore, ma Carlo Giovanardi riesce solo a dire poche parole prima di essere accolto da una protesta decisamente sonora: ”Non so cosa è successo ieri, poi impareremo e approfondiremo l’accaduto, e può essere benissimo che un balordo ha fatto una cosa terribile, un pazzo, un balordo un violento,…ma trovo sgradevole…” sono le parole che Giovanardi riesce a pronunciare prima di essere zittito con la richiesta che lasci l’Aula. Giovanardi in più viene per due volte richiamato all’ordine dalla Lanzillotta che gli ricorda di avere ricevuto la parola per commemorare Emmanuel Chidi Namdi (e non per cercare attenuanti all’omicida), e alla fine, rivolta al senatore conclude: ”Lo devo far mandare via?”.


LEGGI ANCHE IL COMMENTO DEL LEGHISTA SALVINI ”E’ COLPA DELLA LORO INVASIONE”

Certo Giovanardi non è nuovo a episodi del genere, in cui tende a negare l’evidenza o mistificare la realtà: ricordiamolo, Carlo Giovanardi è lo stesso che affermava che Federico Aldrovandi non è morto massacrato dalle botte di uomini delle forze dell’ordine: ”il sangue che si vede nelle foto è un disegno del cuscino dove è poggiato”, era solito ripetere ai tempi delle indagini, affermazioni per cui è stato indagato per diffamazione aggravata, dopo la querela della mamma di ‘Aldro’.

Impostazioni privacy