Occidentali’s karma: il significato del brano di Francesco Gabbani

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Dopo Sanremo 2017 tutti a cantare Occidentali’s karma, ma il significato del brano di Francesco Gabbani, vincitore del 67° Festival della Canzone Italiana, risulta a molti un po’ criptico. Si tratta di una serie di frasi buttate lì senza pensarci troppo, giusto per rispettare la metrica, o il cantante toscano, insieme al co-autore del testo Fabio Ilacqua, ha nascosto tra le righe della sua canzone una serie di messaggi molto chiari? La risposta è probabilmente la 2, come del resto ha confermato lo stesso Gabbani nelle tante interviste post Sanremo.

‘L’impressione è che le parole di Occidentali’s karma siano state messe lì a caso ma ovviamente non è così’, ha spiegato il vincitore di Sanremo 2017, ‘Il brano ironizza sull’abitudine che abbiamo noi occidentali, o comunque molti di noi, di cercare la serenità avvicinandoci alle discipline orientali, quelle che per antonomasia aiutano nella ricerca del benessere psicofisico. Il punto, però, è che spesso non sappiamo nulla di esse e le pratichiamo in modo superficiale o solo per moda, come quando cerchiamo l’outfit perfetto per andare a fare yoga’.

‘Lezioni di Nirvana
c’è il Buddha in fila indiana
per tutti un’ora d’aria, di gloria
la folla grida un mantra
l’evoluzione inciampa
la scimmia nuda balla
occidentali’s karma.

La ‘scimmia nuda’ che Francesco Gabbani cita spesso nel testo di Occidentali’s karma è ispirata a un libro scritto nel 1967 dallo zoologo inglese Desmond Morris, intitolato appunto ‘La scimmia nuda‘, che descrive l’uomo come un primate senza peli e nulla più (‘delle 193 specie di scimmie solo gli homo sapiens sapiens, cioè gli uomini, non sono coperti di peli’), affrontandone l’evoluzione fin dalla preistoria e giungendo a una conclusione semplice quanto impietosa: gli uomini si sono evoluti solo nella forma, ma non nella sostanza (‘l’evoluzione inciampa’, canta infatti Gabbani).

Che l’evoluzione della civiltà umana sia arrivata a un punto morto è un altro dei punti cardine del significato di Occidentali’s karma. L’artista di Carrara lo riscontra infatti in molti fenomeni della società odierna, dove tutti si credono scienziati grazie a internet sentendosi in dovere di lanciarsi in giudizi su qualsiasi argomento (‘tutti tuttologi col web / coca dei popoli / oppio dei poveri’), ossessionati da social e selfie (‘soci onorari del gruppo dei selfisti anonimi’), condannati a seguire la moda del momento (come appunto quella orientale, banalizzando qualcosa di profondo che non fa parte della nostra cultura e che seguiamo senza comprenderlo fino in fondo) e a riempirci la testa di ‘dilemmi inutili’, puntando a una vita smart fatta di ‘risposte facili’. E se non le troviamo, nessun problema: ‘comunque vada panta rei, and singing in the rain’!

L’intelligenza è demodé
Risposte facili
Dilemmi inutili.
AAA cercasi (cerca sì)
Storie dal gran finale
Sperasi (spera sì)
Comunque vada panta rei
and singing in the rain

Per completezza d’informazione dobbiamo scrivere che il primo a cantare di discipline orientali che diventano moda è stato Franco Battiato nel lontanissimo 1979 in Magic Shop, e del resto lo stesso autore Fabio Ilacqua ha più volte dichiarato di ‘guardare’ al cantautore catanese come legittima fonte d’ispirazione. E del resto siamo sicuri che lo stesso Gabbani darebbe un braccio per fare almeno un decimo della carriera del mitico Battiato…

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