Nuovo maxi giacimento di gas, il motivo per cui la scoperta dell’Eni non sarà facile da sfruttare

A causa del caro gas potrebbero rischiare la chiusura oltre 120 mila aziende e tantissimi posti di lavoro potrebbero saltare. Una speranza di arginare la crisi, però, c’è.

Nuovo giacimento di gas
Eni – Nanopress.it

L’Eni, infatti, ha trovato un nuovo maxi giacimento di gas. Lo utilizzerà? Vediamo le evoluzioni della questione.

Allarme gas

Confcommercio ha stimato che per riscaldarsi, il prossimo inverno, saranno necessari esborsi monetari superiori del 99% rispetto all’anno precedente. Per questo motivo, sono state poste sul tavolo alcune proposte, come quella di incrementare il credito d’imposta per il caro energia che potrebbe, così, passare dal 15 al 50%. Si tratterebbe di un contributo extra pari a 1,4 miliardi. Nel frattempo, la Eni è crollata in borsa a seguito dello stop delle forniture da parte del Nord Stream.

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gas – nanopress.it

Questo lo scenario che potrebbe vedere, nei primi sei mesi del prossimo anno, la chiusura di circa 120 mila imprese, con un conseguente licenziamento di oltre 370 mila persone. A fare queste stime è sempre Confcommercio attraverso le stime dell’Ufficio Studi dell’Associazione. Ristorazione, turismo, trasporti, sono i settori che risentono di più dei rincari. Lino Stoppani, vicepresidente della Confcommercio, ha affermato che:

“Intere filiere stavano provando a ripartire dopo le difficoltà causate dalla pandemia si trovano a fronteggiare un aumento dei costi energetici che abbatte qualsiasi possibilità di ripresa della marginalità”.

Parallelamente, potrebbero calare i consumi che renderebbero ingestibile il debito pubblico. Per il settore terziario, la spesa per l’energia elettrica per la fine del 2022 ammonterà a 33 miliardi che costituisce il triplo rispetto all’anno scorso.

L’inflazione, inoltre, viaggia all’8% ed è determinata anche dalle tensioni relative alle materie prime e al conflitto in Ucraina.

Le bollette aumentano

Intanto, le bollette aumentano e ciò, stando a quanto ha affermato l’associazione, è un’emergenza perché i margini operativi di molte aziende si comprimono ancora di più. A soffrirne anche la distribuzione moderna.

Uno scenario talmente preoccupante che non si vedeva in Italia da 35 anni a causa del dato inflazionistico. Il monito di Confesercenti è che si raggiunga quanto prima una linea comune sul tetto al prezzo del gas. Soltanto così si potrebbe frenare l’impennata dei prezzi ed impedire l’effetto catastrofe sull’economia.

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Il nuovo giacimento al largo di Cipro

Il pozzo Cronos-1 è stato individuato nel blocco 6 a circa 160 chilometri da Cipro. La sua profondità è di 2.287 metri. Al suo interno, stando alle prime stime, sarebbero presenti 2,5 Tcf (circa 70 miliardi di metri cubi) di gas con qualità che, ad un primo esame, sono state considerate eccellenti.

Questo giacimento, però, potrebbe non rappresentare una soluzione poiché c’è una disputa per quelle acque da parte della Turchia. Quest’ultima, dopo il conflitto tra Russia ed Ucraina, sente la necessità di aumentare il suo peso geopolitico sul fronte energia. Per il momento, Erdogan ha proposto un’equa distribuzione dei guadagni.

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