Nuovi voucher PrestO 2017-2018, come funzionano i libretti familiari e il contratto occasionale?

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Si chiamano PrestO i nuovi contratti di prestazione occasionale, ossia i nuovi voucher che potranno essere usati fin da lunedì 10 luglio, come spiegato dall’INPS di Tito Boeri nella circolare 107/2017 che riporta infatti le indicazioni operative per l’utilizzo del nuovo contratto di lavoro occasionale. PrestO, infatti, con la o maiuscola, equivale all’acronimo di “Prestazione Occasionale”. L’uso dei ‘nuovi voucher‘ per famiglie e imprese è disciplinato da un emendamento a firma Di Salvo (Pd) alla manovra correttiva della legge finanziaria voluta da Padoan, ma come funzionano i nuovi voucher e in cosa consistono i libretti familiari e i contratti occasionali? E soprattutto, a quali tipologie di lavoratore e datore di lavoro si rivolgono? Lo vediamo in dettaglio di seguito, in un approfondimento che riguarda proprio i voucher 2017 e 2018.

PRESTO VOUCHER 2017, COME FUNZIONANO
I voucher si trasformano in PrestO e per il 2017 e il 2018 diventano libretti familiari, adatti ai lavoretti domestici, e contratti di prestazione occasionale, per le piccole imprese. Ciascun lavoratore non potrà ricevere compensi superiori a 5mila euro all’anno e non più di 2.500 euro dallo stesso datore di lavoro. A sua volta, l’utilizzatore, ossia il datore di lavoro, non potrà superare la soglia dei 5mila euro di compensi.

Per le imprese, la misura minima oraria del compensi non potrà essere inoltre inferiore a 9 euro l’ora, per un massimo di 4 ore di lavoro consecutive con lo stesso datore di lavoro. Nel computo dei 5mila euro per ciascun datore di lavoro, vengono considerate al 75% dell’importo le prestazioni effettuate da titolari di pensioni di vecchiaia o invalidità, disoccupati, giovani fino a 25 anni iscritti a un ciclo di studi, e chi percepisce integrazioni del salario o sostegno al reddito. In breve, vediamo come funzionano nel dettaglio i nuovi voucher PrestO.

LIBRETTO FAMILIARE
Arriva il PrestO libretto familiare per colf, badanti, baby sitter, insegnanti di ripetizione. Ogni titolo di pagamento del libretto famiglia ha un valore nominale di dieci euro (il netto pagato al lavoratore è di 8 euro invece dei 7,5 del passato) per prestazioni di durata non superiore a un’ora, cui si tolgono 1,65 euro di contributi previdenziali, 0,25 euro di premio Inail e 0,10 di oneri gestionali. Il lavoratore ha infatti diritto all’associazione contro la vecchiaia, l’invalidità e i superstiti, con iscrizione alla gestione separata, e all’associazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, al riposo giornaliero, alle pause e ai riposi settimanali.

I compensi percepiti sono esenti da imposizione fiscale, non incidono sul suo stato di disoccupato e partecipano alla determinazione del reddito necessario per il rinnovo del permesso di soggiorno. Attraverso il libretto famiglia viene erogato il contributo – istituito con la riforma Fornero – per l’acquisto di servizi di babysitting, oppure per pagare gli asili nido pubblici o i privati accreditati.

ATTENZIONE: Non possono essere acquisite prestazioni di lavoro occasionali da soggetti con cui il datore di lavoro ha o ha avuto da meno di sei mesi un rapporto di lavoro subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa.

CONTRATTO DI PRESTAZIONE OCCASIONALE
Per quanto riguarda il PrestO nuovo contratto di prestazione occasionale potrà essere utilizzato da micro imprese fino a 5 dipendenti, escluse quelle del settore agricolo, fatto salvo per le prestazioni effettuate da titolari di pensioni di vecchiaia o invalidità, disoccupati, giovani fino a 25 anni iscritti a un ciclo di studi, e chi percepisce integrazioni del salario o sostegno al reddito. Escluse anche le imprese edilizie e quelle coinvolte nell’esecuzione di appalti di opere o servizi.

Il compenso orario minimo è di 9 euro, tranne che per il settore agricolo dove il compenso minimo è pari all’importo della retribuzione oraria del lavoro subordinato individuata dal contratto collettivo. A carico del datore di lavoro c’è la contribuzione alla gestione separata, pari al 33% del compenso (2,97 euro) più il premio dell’associazione contro infortuni e malattie pari a 3,5 percento (3,2 euro), per un totale di 12,29 euro, su cui grava l’1% di oneri di gestione che fanno salire il costo totale minimo orario per l’utilizzatore a 12,41 euro. Il compenso pattuito non potrà essere inferiore a 36 euro per prestazioni di durata non superiore a 4 ore continuative.

CONTRATTO OCCASIONALE: OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
In caso di contratto occasionale il datore di lavoro deve comunicare almeno un’ora prima l’inizio della prestazione. In caso di mancata comunicazione della prestazione c’è una multa da 500 euro a 2.500. Il datore di lavoro ha però tempo fino a tre giorni dopo per comunicare che la prestazione non ha avuto luogo, utilizzando il portale Inps o il contact center. In mancanza della revoca l’Inps provvede a pagare le prestazioni e accreditare i contributi previdenziali e premi assicurativi. L’imprenditore agricolo non potrà usufruire di una singola prestazione per più di 3 giorni.

ATTENZIONE In caso di superamento, da parte di un datore di lavoro diverso dalla pubblica amministrazione, del limite dei cinquemila euro di importo o di durata della prestazione pari a 280mila ore nell’anno civile, il rapporto si trasforma in un tempo pieno e indeterminato.

USO DEI CONTRATTI OCCASIONALI NEL SETTORE PUBBLICO
Le amministrazioni pubbliche possono applicare il contratto occasionale per progetti speciali rivolti a specifiche categorie di soggetti in stato di povertà, di disabilità, di detenzione, tossicodipendenza o fruizione di ammortizzatori sociali, per lo svolgimento di lavori di emergenza legati a calamità o eventi naturali improvvisi, per attività di solidarietà, per l’organizzazione di manifestazioni sociali, sportive, culturali o caritatevoli.

PRESTO E VECCHI VOUCHER: SI POSSONO ANCORA USARE?
Per tutto il 2017 i vecchi voucher potranno ancora essere erogati solo nell’ambito del bonus baby sitter alternativo al congedo parentale, mentre potranno essere ancora utilizzati, secondo le procedure preesistenti, i voucher richiesti prima della loro abolizione.

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