Numero zero, di Umberto Eco: il romanzo che racconta i misteri dell’Italia di oggi

Tra i titoli più attesi dell’anno Numero zero, di Umberto Eco, è arrivato nelle librerie italiane il 9 gennaio scorso, edito dalla Casa Editrice Bompiani. Ambientato nella Milano del 1992 – quella di Tangentopoli, per intenderci – il settimo romanzo del semiologo più illustre del nostro tempo racconta, come una sorta di ‘sorridente epitaffio‘, il lato più oscuro dell’Italia del XX secolo, ricostruendo, attraverso le vicende dei suoi personaggi, gli episodi più vergognosi e gli intrighi più subdoli della storia della Prima Repubblica, da Gladio alla P2, dal presunto assassinio di papa Luciani al colpo di stato di Junio Valerio Borghese, senza tralasciare i misteri intorno alla Cia, alle stragi e alle indagini depistate.

Reduce dal successo de Il cimitero di Praga – che ha venduto solo qui da noi oltre 600mila copie ed è stato tradotto in ben 50 lingue – il filosofo e scrittore italiano più famoso del mondo è tornato nelle librerie con un nuovo appassionante romanzo che, a differenza delle ambientazioni remote dei suoi lavori precedenti, ci porta stavolta nel 1992, tra le pagine più oscure e misteriose della storia del nostro Belpaese: Mani Pulite. Il romanzo, infatti, racconta di un’immaginaria redazione messa in piedi in piena Tangentopoli con il solo scopo di costruire dossier per ricattare e diffamare gli avversari. Il tutto, attraverso l’uso della insinuazione e del labile confine tra falsità e verità dei fatti.

Siamo a Milano, nella primavera del 1992. E’ l’anno di Tangentopoli e nel caos politico che sta sconvolgendo l’Italia un certo commendator Vimercate mette in piedi un giornale fittizio. Pubblicando solo numeri zero – destinati cioè a non arrivare in edicola – i quotidiani preparati nella redazione fasulla servono non certo per informare ma a ricattare i potenti e a diffamare i nemici. Una vera e propria macchina del fango che non pone limiti tra vero e falso ed eleva a genere giornalistico l’insinuazione e l’allusione maligna – ‘un magistrato immortalato mentre fuma nervosamente, con l’aggravante dei calzini verde pisello, potrà mai esser un giudice savio?
Tra Gladio, P2, terroristi rossi, attentati al papa e colpi di stato, un redattore paranoico ricostruisce cinquant’anni di storia italiana mettendo insieme fatti inspiegabili che sembrano inventati, fino a quando un documentario della Bbc non prova che invece sono tutti veri.

Sullo sfondo di una Milano sconvolta e ‘allucinata’ da Mani Pulite, dunque, il nuovo romanzo di Umberto Eco retrocede cronologicamente affrontando, tra fantasia e realtà, i misteri e gli avvenimenti che hanno sconvolto l’Italia, dal Dopoguerra ad oggi. Un racconto in cui si intrecciano il potere della politica e quello dell’informazione, per una storia che inizia e che ritorna, alla fine, all’anno chiave su cui ruota l’intera vicenda: il 1992.

Un perfetto manuale di cattivo giornalismo, così si legge in rete, che il lettore via via non sa se inventato o semplicemente ripreso dal vivo‘. Una storia di misteri e follie tutte italiane in cui trova spazio anche una storia d’amore: quella tra i due protagonisti, un ghost writer fallito ed una ragazza che per aiutare la famiglia ha abbandonato gli studi specializzandosi nel ‘gossip su affettuose amicizie‘.

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