Notte delle Lanterne: a Milano il flash mob buddhista fa flop

Ieri sera, dalle 21.00 si è svolto l’evento “Notte delle Lanterne” a Milano, organizzato dall’Unione Buddhista Italiana sulla nuova Darsena del Naviglio. L’obiettivo della manifestazione era diffondere un messaggio di pace e speranza, liberando sull’acqua diverse lanterne di carta, illuminate da un cerino. I partecipanti dovevano scrivere un pensiero sulle lanterne prima di lasciarle navigare sulle placide acque del Naviglio, a seguire dieci minuti di riflessivo silenzio.

Non solo Unione Buddhista Italiana, ma anche UrbanZen e BPeace i patrocinanti la manifestazione, due organizzazioni che sono solite organizzare flash mob nelle città italiane per sensibilizzare i cittadini ad una “partecipazione consapevole della vita in città”, così riporta la pagina Facebook della Notte delle Lanterne. Alla serata si sono presentate tante, forse troppe, persone: circa mille lanterne sono state rilasciate in acqua, ma la magia del gesto è stata irrimediabilmente rovinata dalla calca.

E’ stato quasi impossibile muoversi fra la folla, popolata da persone di ogni età “armate” anche di passeggini, biciclette e cani. Forze dell’Ordine? Non possiamo esprimere una stima su queste, per scoprirne il motivo vi basti sapere che anche loro non erano visibili dalla quantità di gente accalcata ai bordi della Darsena per assistere all’evento.

Molti si sono infine lamentati per la scarsità di lanterne messe a disposizione per gli “invitati” e, delusi, se ne sono tornati a casa, anche perchè riuscire ad arrivare all’acqua per vederne qualcuna era pressochè infattibile. Chi c’era avrà sicuramente visto diversi ragazzi e ragazze che si erano portati da casa delle lanterne di carta da far librare nell’aria, quelle classiche insomma, per partecipare all’evento a modo loro.

Fortunatamente non si sono verificati grossi disagi, a parte lo scontento di diversi cittadini che forse si aspettavano qualcosa di più, anche se l’evento era da intendersi in chiave simbolica e non come “festa”.

Sui social network è partita la polemica e già da ieri sera centinaia di utenti hanno postato stati dal tono risentito nei confronti di come è stata organizzata la manifestazione. Questo è forse una delle occasioni in cui il tam tam sul web non giova e, anzi, alimenta aspettative che poi rischiano di essere deluse, coinvolgendo nel modo sbagliato gli interessati.

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