Niccolò Ciatti ucciso a Lloret de Mar, il video dell’aggressione mortale al giovane italiano

Spagna: aggressione in discoteca, ragazzo morto di Scandicci

Per il pestaggio e la morte di Niccolò Ciatti in Spagna, a Lloret de Mar sono stati fermati tre giovani russi, che dovrebbero comparire lunedì davanti a un magistrato. Il ragazzo italiano di 22 anni è morto dopo essere stato aggredito nel fine settimana in una discoteca di Lloret de Mar, nella provincia di Girona. La Farnesina nelle ore successive al fatto ha confermato il decesso del nostro connazionale a seguito di un’aggressione, e insieme al Consolato Generale d’Italia a Barcellona sta seguendo il caso “con la massima attenzione”. “Il Consolato, che sta prestando alla famiglia ogni possibile assistenza, è in contatto con le Autorità locali e al momento sono in corso accertamenti volti a chiarire la dinamica dei fatti”, fa sapere ancora la Farnesina.

I Mossos d’Esquadra, cioè la polizia della Catalogna, riferiscono che stanno trattando il caso come omicidio e hanno denunciato tre ragazzi di origine cecena accusati di essere i responsabili del pestaggio.

CHI ERA NICCOLO’ CIATTI
La vittima dell’aggressione a Lloret de Mar è di Scandicci, in Toscana. Il sindaco Sandro Fallani ha scritto su Facebook: “Una giornata tristissima per Casellina e per Scandicci tutta. Siamo attoniti e increduli e chiediamo con forza che sia fatta chiarezza sui fatti e sia fatta giustizia per questo terribile atto. Vicini in un abbraccio di tutta la comunità alla famiglia e a disposizione per qualsiasi aiuto che possiamo fornire”.

Spagna: aggressione in discoteca, ragazzo morto di Scandicci

[didascalia fornitore=”ansa”]Una foto dal profilo Facebook di Niccolò Ciatti, il 22enne di Scandicci morto in Spagna dopo un’aggressione in una discoteca nella località turistica di Lloret de Mar.[/didascalia]

Ricorda il sindaco: “Abitava nel quartiere Casellina e lavorava in un banco del mercato di frutta a San Lorenzo, il mercato centrale di Firenze. Era un ragazzo molto conosciuto in città, io stesso avevo con lui amici in comune”.

IL PADRE DI NICCOLO’: ‘NEANCHE UN CANE MERITA UNA FINE COSI’
Il padre di Niccolò Ciatti, al TG1, ha commentato il terribile pestaggio in cui il figlio ha perso la vita: “Non sono essere umani ma bestie che hanno ammazzato mio figlio come un sacco di patate, non posso dire neanche come un cane perché neanche un cane si merita una fine così”. E soprattutto, dopo la diffusione del video che mostra l’aggressione, “la cosa triste” è “che tutti, tutti sono stati a guardare impotenti, sarebbe bastato che forse qualcuno intervenendo poteva risparmiargli quelle pedate sulla testa, quelle botte al cuore che me l’hanno ammazzato”.

LA DINAMICA DELL’AGGRESSIONE
Gli agenti sono stati chiamati a intervenire nella discoteca intorno alle 3 del mattino di sabato per una rissa e, all’arrivo, hanno trovato il ragazzo ferito in condizioni critiche. Niccolò è stato portato nell’ospedale Josep Trueta di Girona e qui è morto nella notte.

L’aggressione è stata ripresa dalle telecamere del locale e il padre spiega: “Ho visto la metà di questo video terribile perché come padre non ci sono riuscito, mi sono ripromesso anche di non farlo vedere a mia moglie ma lei lo ha già visto. Ora che ne ho visto un pezzo è la dimostrazione delle bestie che abbiamo di fronte”.

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CHI SONO I TRE ARRESTATI
I presunti aggressori sono tre ragazzi ceceni – in un primo momento era stata diffusa la notizia che fossero russi – di 20, 24 e 26 anni: dopo il pestaggio sono fuggiti; ma poco dopo sono stati individuati sul lungo mare di Lloret de Mar e quindi posti in stato di fermo.

Il quotidiano El Mundo ha riferito, come si vede dalle immagini riprese dalle telecamere di sicurezza, che la vittima è stata colpita con pugni e calci sul volto e sul corpo, anche quando il ragazzo era già in terra. Con tutta probabilità all’interno di un locale, poi posto sotto sequestro, il ragazzo italiano aveva avuto un diverbio con uno solo dei tre aggressori che in seguito lo hanno pestato a morte. Poi, una volta usciti dal locale, l’aggressione sarebbe continuata fino al drammatico e tragico finale.

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