Morto Pierluigi Concutelli, il “terrorista nero”

È morto Pierluigi Concutelli, militante neofascista italiano conosciuto come “terrorista nero”, arrestato nel 1977.

Pierluigi Concutelli
Pierluigi Concutelli – Nanopress.it

Dopo i primi anni di attivismo in ambito politico divenne uno dei capi di Ordine Nuovo, movimento di estrema destra. Passò poi alla lotta armata e venne condannato all’ergastolo per aver ucciso il giudice Vittorio Occorsio durante gli anni di Piombo. Dal 2011 aveva una sospensione della pena detentiva per motivi di salute, a giugno avrebbe compiuto 80 anni.

È morto Pierluigi Concutelli

Di Pierluigi Concutelli si è parlato molto alla fine del secolo scorso perché sebbene molti forse non abbiano ben presente il suo nome, è stato un uomo di spicco del terrorismo di estrema destra degli anni di Piombo.

All’inizio era solo un attivista politico ma poi decise di passare alla lotta armata rendendosi fautore di diversi reati in una carriera culminata con l’omicidio del giudice Vittorio Occorsio.

Chiamato il “terrorista nero”, Concutelli venne condannato all’ergastolo proprio per questo omicidio ma prima di allora, era fra i capi del movimento Ordine Nuovo, nato nel 1969 in collaborazione con alcuni militanti. Tale movimento definito di terrorismo politico, venne sciolto nel 1973 perché un processo decretò che era un chiaro tentativo di ricostituire il Partito Nazionale Fascista.

I suoi dirigenti subirono pesanti condanne però prima della cessazione del movimento, già alcuni si erano organizzati per la lotta clandestina, come appunto il leader Concutelli fuggito all’estero per sottrarsi alla cattura.

Proprio con il suo arresto nel 1977 il movimento fu definitivamente smantellato.

Concutelli, chiamato il comandante durante gli anni della lotta armata era malato da tempo e per questo motivo nel 2011 aveva avuto la sospensione condizionale della sua pena e quindi avrebbe terminato gli anni che gli restavano ai domiciliari, dopo aver trascorso quasi metà della sua vita dietro le sbarre.

L’omicidio di Vittorio Occorsio

Dopo lo scioglimento del movimento di Ordine Nuovo e in realtà già da prima, quando già le acque erano agitate, alcuni militanti entrarono nella clandestinità guidati proprio da Concutelli, che divenne un vero e proprio punto di riferimento.

Nel 1974 insieme ad altri estremisti neofascisti, il gruppo cominciò a darsi alla lotta armata e al terrorismo, in questo periodo avvengono attentati chiamati di “Ordine nero”, fra cui le stragi di Brescia a piazza della Loggia dove venne fatta esplodere una bomba mentre era in corso una manifestazione proprio contro il terrorismo, e quella dell’Italicus, treno dove la dinamite uccise 12 persone.

Ci furono poi altri episodi a Savona ma sicuramente il più ricordato è l’omicidio del giudice Vittorio Occorsio, che il 10 luglio del 1976 venne assassinato per mano di Concutelli poiché stava indagando sui sequestri di persona e sulla P2, un’associazione a delinquere e loggia della massoneria italiana.

L'omicidio di Vittorio Occorsio
L’omicidio di Vittorio Occorsio – Nanopress.it

Fra l’altro era stato il pm al processo ad Ordine Nuovo nel 1973. Le indagini porteranno a identificare l’anno seguente all’omicidio, molti membri del movimento, incluso Pierluigi Concutelli come esecutore materiale dell’assassinio.

Lui stesso confermò che il giudice era considerato uno degli uomini che volevano mettere a tacere il suo movimento, tagliando fuori i neofascisti dalla vita politica italiana tramite le indagini sugli ambienti dell’estremismo di destra che stava conducendo.

Secondo il punto di vista di Concutelli e i suoi adepti, Occorsio era il braccio armato della Democrazia Cristiana, inoltre era titolare di tutte le inchieste scomode del periodo, in cui il suo nome saltava sempre fuori e quindi era un elemento troppo scomodo.

L’omicidio venne pianificato da Concutelli in modo scrupoloso, che lo eseguì poi con la collaborazione di Gianfranco Ferro. Intorno alle 8.30 del mattino si appostarono sotto casa del giudice nel quartiere Trieste, a Roma, aspettandolo.

Quando il magistrato scese da casa e si mise alla guida della sua auto non fece nemmeno in tempo a metterla in moto che venne raggiunto da una raffica esplosa da una mitraglietta impugnata da Concutelli. Si accasciò quindi in un lago di sangue e prima di darsi alla fuga, i responsabili prelevarono la sua borsa lasciando sul luogo del delitto dei volantini che firmavano l’omicidio come opera di Ordine Nuovo.

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