Moldavia, il rumeno diventa la lingua ufficiale: la protesta filorussa

Il parlamento moldavo ha approvato una legge che riconosce la lingua rumena come l’idioma ufficiale del Paese, un cambiamento che ha creato tensioni con la parte filorussa della nazione.

La presidente Maia Sandu
La presidente Maia Sandu – Nanopress.it

In Moldavia è stato attuato un importante cambiamento: il rumeno è diventato lingua ufficiale, dopo l’approvazione in prima lettura di una legge che proponeva appunto questa modifica.

Questa decisione, approvata in Parlamento, ha scatenato alcune proteste dai deputati filorussi, che hanno provato a ostacolare i lavori in aula, con striscioni contrari al disegno di legge.

Il rumeno sarà la lingua ufficiale della Moldavia

Come anticipato, il parlamento moldavo ha approvato una legge in prima lettura che riconosce la lingua rumena come lingua ufficiale.

Chisnau
Chisnau – Nanopress.it

Questo è il risultato di un’iniziativa legislativa del Partito di Azione e Solidarietà, che è ufficialmente filo-occidentale, e che è la maggioranza al governo.

Il disegno di legge è stata ratificata da 56 deputati, contro i 32 dell’opposizione ovvero i socialisti e comunisti presenti in Parlamento.

La maggioranza ha spiegato che il riconoscimento della lingua rumena come lingua ufficiale è stato necessario, soprattutto dopo la promulgazione della sentenza della Corte costituzionale della Moldavia nel 2013: questa ha stabilito che la lingua moldava è identica a quella rumena, quindi quest’ultima deve essere dichiarata come ufficiale.

Secondo la legge, approvata nello specifico ieri 2 marzo, le autorità pubbliche “competenti ad adottare, approvare o emanare atti giuridici” sono obbligate ad apportare le modifiche necessarie sostituendo la frase “lingua moldava” con il termine “lingua rumena” in tutti i regolamenti.

Le proteste dei filorussi

Questa legge, approvata ufficialmente, ha provocato numerose proteste dal lato filorusso del Parlamento, tanto che molti deputati dell’opposizione hanno protestato apertamente in aula.

Erano, infatti, presenti molti striscioni con su scritte accuse riferite alla maggioranza di governo e a questa legge, definita come una presa in giro alla Costituzione.

I legislatori dei partiti socialisti e comunisti hanno lasciato la seduta, proprio nel momento del voto.

L’emendamento non aveva bisogno di una maggioranza qualificata per essere approvato, né tanto meno di un referendum popolare, in quanto in precedenza era stato già approvato dalla Corte Costituzionale.

La decisione del Parlamento della Moldavia è molto importante, soprattutto perché già gran parte della popolazione ammette che la lingua parlata è il rumeno, per cui l’approvazione ha un valore altamente simbolico per la nazione.

Ma in questo particolare momento storico, la legge apprivata in prima lettura sulla lingua ufficiale è un chiaro segnale di schieramento contro la Russia di Vladimir Putin.

 

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