Migranti, i decreti Meloni: norme severe per gli scafisti e accoglienza disciplinata

La volontà di Giorgia Meloni, nei provvedimenti che verranno varati domani in Cdm, con i nuovi decreti sull’immigrazione: archiviato il metodo Lega.

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni – Nanopress.it

Domani la discussione in Cdm dei nuovi decreti sull’immigrazione. La nuova linea dettata da Giorgia Meloni, che si distacca dai decreti sicurezza della Lega e punta a una migrazione legale, lotta ai trafficanti e difesa dei confini: “Incontro con il premier olandese? Discussione pragmatica e visione comune“.

Migranti, i decreti Meloni a 10 giorni dalla tragedia di Cutro

E’ stata annullata la pre riunione di oggi, rimandata a domattina, del Cdm che si terrà nel pomeriggio di domani 9 marzo. Una riunione che a dieci giorni dal disastro di Cutro sarà volta alla risoluzione di alcune problematiche riguardanti migranti, rimpatri, con una serie di norme e forse più decreti proprio sull’immigrazione. La tragedia, dove hanno perso la vita decine di profughi, ha scosso non solo l’opinione pubblica ma anche il governo con la premier che domani presenterà al consiglio e all’esame dei ministri nella giornata di oggi le possibili soluzioni.

La maggioranza ragiona, ma Giorgia Meloni pare abbia preso stavolta definitivamente in tema migranti le distanze dalla linea del centrodestra leghista.

Intanto continua la lotta agli scafisti, con norme più severe e ampie. Gli obiettivi adesso sembrano essere quelli favorire la migrazione regolare, con cambiamenti anche sulle semplificazioni sugli accessi al Paese. Alcune disposizioni dovrebbero riguardare infatti i flussi, mentre i decreti dovrebbero distaccarsi del tutto dal modus operandi della Lega.

Differenza sostanziale infatti nelle espulsioni con le nuove direttive dovrebbero riguardare Paesi sicuri, in grado di riaccogliere i migranti, con un occhio di riguardo sulla disciplina dei centri di accoglienza.

Insomma, le proposte non si dovrebbero basare sulla repressione – quella che Salvini nei suoi anni ha portato come baluardo della sua filosofia politica – ma piuttosto di un’accoglienza legale e disciplinata. Divergenze dunque importanti con i decreti sicurezza del leader della Lega, con la premier che alla lotta alla migrazione e al respingimento di Salvini dovrebbe contrapporre invece una politica di tutt’altro modello.

Giorgia Meloni incontra Rutte: “Migrazione? Difesa dei confini esterni e dalla lotta ai trafficanti”

Durante l’ultimo Consiglio Ue inoltre, Giorgia Meloni ha parlato con il premier olandese. Discorsi importanti, con visione comune racconta la premier sulla questione migratoria. I punti su cui focalizzarsi sono sempre quelli, difesa dei confini esterni e lotta ai trafficanti di esseri umani. Lo ha affermato Meloni durante l’incontro con la stampa al termine dell’incontro proprio con Mark Rutte.

Presidente Meloni e il Primo Ministro Rutte
Presidente Meloni e il Primo Ministro Rutte – Nanopress.it

Insomma, un cambio d’approccio sembra essere all’orizzonte secondo la presidente del Consiglio. Un confronto, quello con l’Ue, importante per la premier che si è detta anche soddisfatta della risposta di von der Leyen al suo appello. Meloni aveva scritto infatti una lettera alle massimi istituzioni europee, con la riposta da parte della presidente della Commissione che ha toccato pare i punti voluti dal nostro presidente, ossia: cambio d’approccio sulla questione migratoria e consapevolezza di un problema va affrontato a livello europeo.

Ma la premier non molla la presa, ricordano ancora alla stampa che il prossimo consiglio Europeo dovrà avere come tema centrale la migrazione e rinnovando l’appello all’Europa, sempre sul tema della rotta del Mediterraneo centrale, sui rapporti con i Paesi africani e dell’unità di intenti che dovrà prevalere.

La lotta agli scafisti è necessaria anche secondo Mark Rutte. Il primo ministro olandese infatti ha sollecitato dalla sua l’Europa a interventi efficienti, per far si che tragedie come quelle di Cutro non si ripetano. “Un terribile naufragio, quello della settimana scorsa, con decine di persone annegate ha dimostrato maggiormente l’urgenza di prevenire questo tipo di tragedia” dice Rutte che parla dei trafficanti come “business disumano”; anche secondo il leader olandese inoltre servirebbe un’Europa più presente in Africa.

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