Matteo Salvini, il gran rifiuto della discordia: “Mascherina? Non la metto”

Palazzo Madama, convegno sul Coronavirus in biblioteca del Senato, curato da Vittorio Sgarbi e Armando Siri: Matteo Salvini, senza mascherina, rifiuta di indossarne una fornita da un collaboratore, rimane al suo posto, in prima fila, e scoppia la polemica. Interviene il ministro della Salute, Roberto Speranza. È la sintesi di quanto accaduto poche ore fa davanti alle telecamere dei giornalisti.

Matteo Salvini rifiuta la mascherina

Matteo Salvini rifiuta la mascherina, mentre l’esecutivo si prepara a prorogare lo stato di emergenza per il Coronavirus. Un ‘no’ dal sapore decisamente politico che arriva durante un convegno sulla gestione della crisi Covid nella biblioteca del Senato, a Palazzo Madama.

La protesta contro la proroga si è infiammata con il gesto del leader della Lega davanti alle telecamere. I commessi del Senato si sono rivolti prima al professor Paolo Becchi e poi a lui, invitandoli a indossare il dpi, ma Salvini ha risposto: “Non ce l’ho, non la metto“. Parole seguite dall’intervento di un collaboratore che, dopo avergliene fornita una, non ha avuto buon esito. Il risultato? Mascherina in tasca fino alla fine.

Al convegno, presenti anche il tenore Andrea Bocelli (che si è detto “umiliato e offeso per il divieto di uscire da casa” ammettendo di averlo violato) medici e studiosi come Alberto Zangrillo, Matteo Bassetti, Maria Rita Gismondo, Massimo Clementi, Giuseppe De Donno e Paolo Becchi. In sala anche costituzionalisti come Sabino Cassese, Giovanni Guzzetta e Michele Ainis, il senatore leghista Armando Siri e Vittorio Sgarbi (secondo cui il virus sarebbe ormai un lontano ricordo).

Salvini ha anche precisato la sua visione sul distanziamento interpersonale e sul saluto con il gomito per evitare strette di mano e abbracci potenzialmente rischiosi: “Avevo abbracciato una signora anziana che mi voleva abbracciare, ho rischiato la galera per quell’abbraccio. Il saluto con il gomito è la fine della specie umana, io mi sono rifiutato, piuttosto non salutarmi che darmi di gomito. Se uno mi si avvicina allungando la mano, lo confesso, io commetto reato e gli stringo la mano“.

Roberto Speranza replica al leader della Lega

A stretto giro, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha replicato a Matteo Salvini e, di riflesso, al coro di voci contrarie alla via di cautela e restrizioni imboccata dal Governo Conte in questi mesi.

Credo che il Paese debba essere unito. In questo momento sono rimaste tre norme essenziali: utilizzo delle mascherine, distanziamento di almeno un metro e divieto di assembramenti, e il rispetto di norme igieniche fondamentali a partire dal lavaggio delle mani“, ha detto a Radio anch’io, su Radio Rai Uno. “Queste regole sono essenziali – ha aggiunto il titolare del dicastero –, non possono essere messe in discussione. Bisogna avere senso dello Stato e delle istituzioni“.

https://www.facebook.com/robersperanza/posts/4162716860467492

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