Marchionne, il ricordo di Grande Stevens: ‘La passione per la sigaretta lo ha tradito’

Marchionne

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Sono state giudicate irreversibili le condizioni di salute di Sergio Marchionne. Le ultime indicazioni che arrivano dall’ospedale di Zurigo, dove Marchionne è ricoverato da circa 3 settimane, trasferito in terapia intensiva da qualche giorno, riferiscono di una situazione drammatica per l’ex ceo di Fca. Secondo indiscrezioni di stampa Marchionne sarebbe in coma, ma nessuna conferma è arrivata da Fca, l’ufficio stampa si è limitato a dire che si tratta di “Condizioni stazionarie ma gravissime”.

Sergio Marchionne è ricoverato in terapia intensiva di Zurigo. Fca sono nel fine settimana passato ha annunciato la situazione di grave malattia di Marchionne ufficializzando la sua sostituzione con Mike Manley nuovo ceo del gruppo.

E in tanti hanno voluto commentare la notizia, come l’avvocato Franzo Grande Stevens, che in una lettera ricorda così Sergio Marchionne: ”Il dolore per la sua malattia è indicibile. Conoscevo la sua incapacità di sottrarsi al fumo continuo delle sigarette”, ha scritto in una lettera, “pensai purtroppo che fosse in pericolo di vita”.

“Per me era come un figlio, è diventato un fratello”, “Gabetti ed io – spiega nella lettera riportata dal Corriere della Sera – avremmo potuto considerarlo per la nostra età un figlio (il mio primo ha solo quattro anni meno di lui) e invece divenne un nostro fratello che ci consultava ed insegnava che cosa vuol dire occuparsi del successo in una grande azienda”.

“Marchionne – conclude – ha lasciato una società che ha raggiunto l’incredibile risultato dell’azzeramento del debito e l’avvio di una vita di successi. Mi auguro che sulla strada che egli ha tracciato, sul suo esempio, la Fca prosegua con gli stessi risultati”.

Intanto è stato annunciato il nuovo ad di FCA, si tratta i Mike Manley, già presidente e ad di Jeep,che sarà impegnato da subito a Torino nei i lavori del Gec, il Group Executive Council, il massimo organismo decisionale e strategico di Fiat Chrysler Automobiles.

Toninelli critico con Marchionne ‘luci e ombre’

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha detto la sua sulla figura di Sergio Marchionne, uscito di scena all’improvviso da Fca a causa di una grave malattia. “Ha avuto il merito di aumentare molto il fatturato e la redditività di Fiat con la fusione con Chrysler. Certamente ci sono luci e ombre”, ha detto Toninelli intervenendo a Radio 1. Tra le ombre il ministro parla del troppo tempo sui motori a gas “quando l’elettrico o addirittura l’idrogeno sono il futuro della mobilità”. “Se avessi avuto la possibilità di incontrarlo – rimarca Toninelli – avrei parlato di un progetto strutturale di mobilità elettrica. Il Governo cercherà in tutti i modi di accompagnare le case automobilistiche a investire molto di più su una mobilità sostenibile”.

Marchionne nel ricordo di Matteo Renzi

Per me Marchionne è stato un gigante: ha salvato la Fiat quando sembrava impossibile farlo. E ha creato posti di lavoro, non chiacchiere”. L’ex premier Matteo Renzi è sempre stato un estimatore del top manager di Fca e in un’intervista su La Stampa ricorda il suo rapporto con lui. Un rapporto “di grande libertà – spiega – e questo ci ha permesso di dirci le cose in faccia, sempre. A me è servito molto per crescere. Se avevo dubbi su come approcciare i mercati globali, era uno a cui telefonavo per un consiglio”.

“Se l’Italia avesse avuto altri Marchionne oggi avremmo un’Alitalia competitiva o qualche banca italiana forte in giro per il mondo – aggiunge -. Parte dell’odio contro di lui derivava dall’invidia. E sull’invidia per le persone di talento non si costruisce un Paese, come è ogni giorno più chiaro anche nell’Italia grillina”.

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