Manda in tilt un autovelox e gli fa il dito medio, condannato a otto mesi di carcere

Doveva proprio essergli antipatico quell’autovelox al signor Timothy Hill, 67 anni, capo di un’azienda inglese, e con un vizietto che gli è costato una condanna ad 8 mesi di reclusione per intralcio alla giustizia. Eh sì perché il signor Timothy si è “divertito” per ben tre volte in meno di una settimana a mandare in tilt l’apparecchio di rilevamento di velocità installato lungo la A19 nel North Yorkshire con un jammer laser, un dispositivo che disturba le frequenze, facendosi fotografare dallo stesso mentre esponeva il “dito medio”. Foto che veniva scattata in quanto Sir Timothy superava costantemente il limite di velocità che non poteva però essere rilevato. Per la serie, te la faccio sotto il naso tanto non saprai mai chi sono e a quanto vado. Del resto i jammer laser sono dispositivi che, disturbando la frequenza dell’autovelox (qui la mappa degli autovelox in Italia), impediscono l’identificazione del veicolo che non può quindi essere associato al proprietario.

manda in tilt un autovelox e gli fa il dito medio

Ed è così che con la sua Range Rover il signor Hill, lo scorso dicembre, si è fatto beffa dell’autovelox, passando appositamente ad una velocità superiore da quella consentita in quel tratto di strada, mostrando beffardamente un bel dito medio all’insegna dello stesso e di chi poi vedeva le fotografie che venivano scattate dall’apparecchio, in quanto, la Range Rover, superava appunto il limite di velocità. Peccato che il buon Timothy non aveva fatto conto con il reiterarsi della sua azione. I suoi gestacci avevano attirato l’attenzione della polizia. Scoperto che l’uomo aveva installato un dispositivo jammer laser nella sua auto, per bloccare le telecamere, sono iniziate le indagini. Quando l’uomo ha capito che era sotto indagine, ha gettato il jammer laser nel fiume vicino casa sua ma ormai era stato identificato. Condanna a otto mesi di reclusione e guida vietata per un anno. Ma ne valeva proprio la pena?

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