Maltratta i bambini al nido: maestra arrestata a Pisa

Pisa maltratta i bimbi, arrestata

Una maestra di 58 anni è stata arrestata con l’accusa di maltrattamenti nei confronti di 9 bambini di un asilo nido di Pisa. Attualmente la donna è stata posta agli arresti domiciliari.

Grazie al grande lavoro condotto dalle Forze dell’Ordine, è stato possibile smascherare il modus operandi dell’insegnante.

Dalle riprese delle telecamere e dalle registrazioni delle microspie istallate all’interno della struttura, sono emerse sequenze di vessazioni fisiche e verbali drammatiche: schiaffi al viso e alla testa, sculacciate e insulti di ogni genere: ‘Oggi ti faccio del male, sciocco stai zitto, ti metto fuori al freddo, sei duro come il muro, a te oggi niente frutto, levati di torno, vai a piangere in bagno, con te non ci parlo’.

Inoltre, i piccoli ospiti dell’asilo venivano obbligati a mangiare, nonostante le lacrime e i rifiuti, fino a che vomitavano.

Consultate le videoregistrazioni, il gip ha disposto immediatamente gli arresti domiciliari per l’educatrice, corredando il provvedimento con queste parole:

‘La donna aveva una condotta abituale chiaramente indicativa dell’esistenza di un programma criminoso animato da una volontà unitaria di vessare i soggetti passivi e, in particolare, di sottoporre consapevolmente questi ultimi, piccoli in tenerissima età, a una duratura condizione disoggezione psicologica e di sofferenza’.

E aggiunge:

‘La pericolosità dell’indagata è resa evidente, in particolare, dalla pervicacia con cui infierisce nei confronti delle persone offese mediante le suindicate condotte vessatorie, le quali sono chiaro indice di una personalità sprezzante delle più elementari regole di comportamento’.

Le indagini, avviate il novembre scorso, a seguito di alcune segnalazioni pervenute dai genitori, hanno permesso di portare alla luce i terribili metodi utilizzati dalla donna, per tenere a bada i suoi piccoli alunni: un comportamento intimidatorio basato sulla violenza fisica e verbale.

I bambini, sotto la sua gestione, si sono trovati a vivere, per lungo tempo, in una condizione di sudditanza psicologica, nonché di disagio continuo.

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