L’emergenza Covid in Cina dilaga: arrivano le prime misure anti contagio (anche a Malpensa)

L’emergenza Covid-19 in Cina spaventa le autorità mondiali e sta peggiorando di ora in ora. Proprio per questo i virologi sono in allerta massima e le previsioni emerse sono sconcertanti e obbligano a correre subito ai ripari. Il governo di Pechino sta cercando di accelerare il più possibile la campagna vaccinale, che è il punto debole della questione ma è necessaria per sbloccare la situazione.

Cina nuova emergenza Covid-19
Cina, nuova emergenza Covid-19 – Nanopress.it

La situazione attuale è talmente disperata che Pechino sta cercando di attuare manovre atte a immunizzare la popolazione, che è ancora largamente scoperta, la preoccupazione è rivolta ai cittadini più anziani e di conseguenza più fragili. Le immagini che riescono a condividere i media internazionali, presenti sul territorio cinese e anche gli stessi cittadini, mostrano un quadro tragico che rischia di mettere in ginocchio anche il resto del mondo, nel giro di pochi mesi. Lo stesso Xi Jinping ha affermato che è necessaria una nuova e imminente linea sanitaria che contenga l’emergenza attuale che è fuori controllo.

La situazione della Cina dopo lo stop alla politica Zero Covid

La Cina sta attraversando un momento sanitario tragico, dovuto al dilagare dei contagi da Covid-19 che sono fuori controllo e hanno già portato al collasso gli ospedali. La situazione è degenerata nel momento in cui, il 7 dicembre, il governo di Pechino ha deciso di fare marcia indietro con la tanto discussa politica Zero Covid.

Da rigidissime regole che hanno portato allo stremo il popolo cinese, che fino a poche settimane veniva posto in quarantena obbligata anche sul luogo di lavoro oppure interi quartieri bloccati per pochi casi positivi al virus, sono passati ad un via libera, che ha provocato immediatamente il dilagare della pandemia. I cinesi si sono trovati, dopo le proteste di fine novembre dove sono avvenuti scontri con le forse dell’ordine, senza più restrizioni e ciò ha generato un contagio immediato e fuori controllo. Le notizie emerse parlano di 250 milioni di contagi soltanto negli ultimi venti giorni e di minimo 5000 morti al giorno.

Il governo ha deciso di eliminare il tracciamento e di non diffondere notizie specifiche, ma ormai la situazione è sotto gli occhi di tutti. Gli ospedali cinesi sono pieni di casi di Covid-19 e le terapie intensive sono sature. I medici scarseggiano e anche i forni crematori non riescono a stare dietro alle richieste che pervengono e ammassano i corpi dove possono.

Il quartiere di Pechino Liulidun ha addirittura pensato di offrire 500 yuan per gli over 65 che accetteranno di fare il ciclo vaccinale completo. Il sistema sanitario si è anche predisposto per poter fare il vaccino a domicilio, in modo da avere più possibilità di riuscita e provare, inoltre, a convincere chi non approva l’idea di vaccinarsi. Purtroppo però potrebbe non essere abbastanza, a causa della paura degli effetti collaterali di cui i cittadini cinesi hanno molta paura. La mossa di Pechino di concentrarsi  soltanto sulla fascia media e in piena produttività economica, senza non attuare una campagna rivolta a vaccinare tutta la popolazione, sta pensando sugli anziani che pagano il prezzo con la vita.

Una larga percentuale della popolazione cinese non è vaccinata e questo genera una mortalità elevatissima, soprattutto per gli anziani e per i fragili. La politica vaccinale è stata male eseguita e ora Xi Jinping chiede aiuto per poter contenere la situazione, che sta allarmando anche i virologi di tutto il mondo. Le reazioni all’emergenza Covid in Cina sono arrivate da medici e virologi internazionali ma anche dalle autorità.

Le reazioni internazionali all’emergenza Covid cinese

Le reazioni internazionali non sono tardate ad arrivare dato che la situazione sanitaria e l’emergenza Covid in Cina fa tremare anche il resto del mondo. Mentre il governo cinese ha deciso di allentare anche le restrizioni per chi entra nel Paese dall’estero, il resto del mondo torna ad alzare la guardia, anche in base alle previsioni degli esperti che sono davvero allarmanti.

Il noto virologo Bassetti ha dichiarato:La situazione Covid in Cina a me preoccupa moltissimo: sono un miliardo e mezzo di persone e, con un virus che contagerà probabilmente il 50% circa della popolazione, si pensi a quanti giri farà questo patogeno. Il rischio è di avere un ‘fuoco di ritorno’ delle persone che viaggeranno e arriveranno qua e che magari potranno portare delle varianti più contagiose, anche se speriamo non più pericolose” e ha aggiunto: “del resto, però, se una variante è resistente alle vaccinazioni è automaticamente più pericolosa e mi auguro che tutto questo non succeda”.

Secondo l’esperto è necessario dare supporto al governo ed al popolo cinese. Ha spiegato che: “Ci vuole, a mio avviso, un intervento urgente da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e di tutto il mondo per dare una mano alla Cina in questo momento, mandare dei vaccini che funzionano e dei farmaci, degli antivirali. Credo sia arrivato il momento di farlo, perché il mondo è globale e, se le cose vanno male in una parte del globo, rischiano di ritornarci indietro in forma anche peggiore”.

Oltre a questo secondo gli esperti è necessario intervenire anche per prevenire la diffusione e ciò comporta l’introduzione di norme e limitazioni ora accantonate. L’aeroporto di Malpensa ha introdotto, nuovamente, l’obbligo del tampone per chi arriva dalla Cina e la norma è già attiva e lo resterà fino al 30 gennaio. Il nuovo obbligo è stato spiegato direttamente sul sito di Malpensa, dove per ulteriori informazioni viene raccomandato di approfondire sul sito Viaggiare Sicuri.

Politica Zero Covid
Politica Zero Covid Cina – Nanopress.it

Anche il Giappone ha introdotto l’obbligo  di tampone che, nel caso risultasse positivo, obbligherà ad una quarantena di sette giorni. Il premier nipponico Fumio Kishida ha dichiarato: “Ci sono timori sulla situazione reale in Cina, a causa delle discrepanze tra il numero dei contagi rilasciati dal governo e i dati forniti dal settore privato“.

Dall’Ue ancora nessuna misura ufficiale, ma la situazione necessità di regole per evitare di cascare nuovamente in errori dei quali si conoscono bene gli esiti. Il popolo cinese sta soffrendo di questi esiti e sta pagando con la propria salute le decisioni del governo che non ha, fino ad ora, condiviso informazioni e studi in modo da poter essere davvero aiutato nella gestione di questa nuova ondata di contagi da Covid-19, che sta portando estrema sofferenza nel Paese.

 

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