Le spese di Giorgia Meloni: il primo mese di governo 160mila euro in viaggi

La prima mensilità del governo di Giorgia Meloni è stata segnata da 4 trasferte in Italia e all’estero, costate 160mila euro.

Giorgia Meloni a Baghdad
Giorgia Meloni a Baghdad – Nanopress.it

Tre di queste sono state all’estero, con 134 persone al seguito. Di questi soldi, 78mila euro sono stati utilizzati per pasti e alberghi.

Le trasferte di Giorgia Meloni

La cifra di 160mila euro è quella che è stata spesa in questo primo mese del governo meloniano, durante le trasferte. Si tratta di viaggi in Italia e all’estero.

Soffermandoci sulle spese, è bene ricordare che il presidente del Consiglio ha effettuato un solo viaggio di servizio portando con sé 22 persone e spendendo circa 2.450 euro complessivi in pernottamenti, trasferimenti e pasti.

Per le missioni all’estero, ovvero Bruxelles come prima visita ufficiale, Sharm El Sheikh per il Cop27 e Bali per il G20, sono stati sborsati 156mila euro in trasporto, hotel e pranzi e cene.

In queste occasioni ha accompagnato la leader di Fratelli d’Italia una delegazione di 112 unità in totale.

Nel sito ufficiale dell’esecutivo sono stati documentati questi viaggi e nella voce “Trasferimenti” si precisa che il costo sostenuto per i trasporti si riferisce al carburante per quanto riguarda le vetture di servizio e ai titoli di viaggio di treni e aerei.

L’ultimo viaggio del 2022

Le trasferte di cui abbiamo parlato non comprendono l’ultima a Baghdad, in cui Giorgia Meloni si è mostrata in divisa militare, dichiarando la vicinanza all’Iraq:

“sono lieta di essere qui in iraq, in quello che rappresenta la mia prima missione bilaterale fuori dall’europa. l’irAQ è UN PAESE AMICO CHE CREDE NELLA DEMOCRAZIA”.

Nell’incontro con il Primo Ministro dell’Iraq, Mohammed Shia al-Sudani, la premier ha espresso apprezzamento per la decisione di istituire come festa nazionale il 25 dicembre, per permettere a chi lo desidera di festeggiare il Natale.

Giorgia Meloni in Iraq
Giorgia Meloni in Iraq – Nanopress.it

“credo sia un gesto di rispetto della libertà religiosa e per i cristiani presenti nel paese”.

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