Ciro Grillo, la moglie di Beppe: “La ragazza era consenziente, c’è un video”

Dopo il video di ieri in cui Beppe Grillo ha difeso pubblicamente il figlio Ciro, accusato, insieme ad altre tre persone, di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una coetanea, anche la moglie di Grillo, Parvin Tadjik, interviene in difesa del figlio. Mentre infuriano le polemiche per le parole del marito, la mamma di Ciro Grillo risponde a un post pubblicato su Facebook da Maria Elena Boschi, dichiarando che la ragazza coinvolta fosse consenziente.

C’è un video che testimonia l’innocenza dei ragazzi , dove si vede che lei è consenziente, la data della denuncia è solo un particolare“. Sono queste la parole che Parvin Tadjik ha pubblicato su Facebook, in risposta al video in cui l’ex ministra Maria Elena Boschi attacca duramente la figura ispiratrice del Movimento 5 Stelle.

Boschi: “Grillo, le tue parole piene di maschilismo”

Caro Grillo ti devi semplicemente vergognare. Le sue parole sono piene di maschilismo“, esordisce l’ex ministra Boschi, in riferimento al video pubblicato il giorno prima dall’ex comico. “Quando dice che la ragazza ci ha messo 8 giorni a denunciare fa un torto a tutte le donne vittime di violenza e forse non sa il dolore che passa attraverso quelle donne, che spesso impiegano non giorni, ma settimane per superare magari la vergogna e l’angoscia“, continua Maria Elena Boschi, sottolineando come i tempi per elaborare e denunciare una violenza sessuale siano variabili, a seconda della vittima.

Grillo contesta gli otto giorni prima della denuncia: “E’ strano”

La moglie di Beppe Grillo risponde al video, utilizzando la medesima retorica del marito, che nel suo discorso faceva riferimento ad alcuni video, acquisiti dalla procura, dai quali si evincerebbe che la ragazza italo svedese sarebbe stata consenziente. L’ex comico contesta anche gli otto giorni intercorsi tra la presunta violenza e la denuncia, un dato che Grillo non esita a definire “strano”, presumendo che la ragazza abbia mentito in merito al reale corso degli avvenimenti.

Federiga Daga del M5S: “Ci ho messo sei mesi per denunciare”

Le affermazioni di Grillo riguardo la tempistica tra violenza e denuncia hanno sollevato le proteste di moltissime persone vittime di violenze. Tra queste, anche la deputata del M5S Federica Daga, che ha raccontato la sua storia personale. “Ma come si fa a dire che una violenza non è violenza se viene denunciata otto giorni dopo? Io sono stata massacrata di botte e perseguitata da un uomo che sono riuscita a denunciare soltanto a sei mesi dalla fine di quell’incubo“, ha confessato Federica Daga, in risposta alle parole “gravissime” di Grillo.

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