La curva del Napoli e lo striscione pro Valentino che fa discutere

Fa discutere lo striscione mostrato dalla curva del Napoli in occasione del match di campionato (vinto) contro il Palermo. Il messaggio è diretto a Valentino Rossi e esprime il sostegno per il pilota della Yamaha che si è reso protagonista del controverso episodio contro Marquez a Sepang in Malesia, il famoso calcio per intenderci. I tifosi azzurri hanno mostrato due striscioni, per la verità, il primo diceva “Valentino Rossi, a Valencia senza regole” e ci può anche stare se la intendiamo in modo agonistico-sportivo, ma il secondo specificava “Tibia e perone!” e fa storcere un po’ il naso.

Non c’è dubbio che l’intento dei tifosi che hanno voluto mostrare questo striscione fosse quello di supportare Valentino Rossi e di farlo anche in un modo “simpatico” con una battuta che esprimeva un po’ quello che molti hanno pensato al termine della gara di MotoGP malese. Insomma, Marquez il provocatore ha fatto di tutto per far innervosire Rossi, lo ha superato più volte in modo molto pericoloso rischiando di far cascare tutti e due e infine è stato “abbattuto” da un calcio del Dottore, che si può intendere come un fallo di reazione più che umano. Ipocrita negare di aver fatto un brutto pensiero sullo spagnolo.

VALENTINO CAMPIONE SE…

Valentino Rossi si è detto prima propenso a non correre a Valencia, poi – una volta smaltito un po’ di nervosismo – ha confermato la propria presenza per cercare l’impresa e difendere l’esiguo vantaggio su Jorge Lorenzo, nonostante la partenza dall’ultima posizione e la sicura ostruzionismo degli spagnoli. Dalla sua avrà, si spera, la solidarietà di molti altri piloti che la pensano come lui e – di sicuro – tutto il tifo del pubblico italiano che vuole il decimo titolo del suo pilota più rappresentativo. Tuttavia, frasi come quelle mostrate in curva, non fanno bene allo sport.

MARQUEZ INSULTATO SU FACEBOOK

Ripetiamo, si spera siano state intese in senso “spiritoso” e dunque si possono considerare una battuta mal riuscita perché se si prendono in modo serio e letterale non possono essere tollerate. Provocazioni e gesti anche di reazione, durante lo sport, possono essere giustificati da adrenalina e agonismo, ma una premeditazione no. Ci auguriamo davvero che l’ultimo appuntamento di MotoGP possa essere ricordato per una battaglia epica, magari anche al limite del regolamento. Ma non oltre.

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