La Cina compra l’occidente, Italia compresa

La Cina compra l’occidente? E’ una domanda che comincia sempre più a diffondersi nella mente di chi va osservando gli ultimi dati economici, che vedono lo Stato orientale sempre più in testa nei confronti dell’occidente. Tutto ciò non significa soltanto che la Cina sia in ascesa dal punto di vista economico, anche perché questo è un fatto noto a parecchi. C’è, invece, un elemento di contrasto su cui bisognerebbe riflettere. In Cina il costo del lavoro riesce ad essere minimo, anche perché spesso i prodotti sono di scarsa qualità e c’è poco rispetto dei diritti dei lavoratori.

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Tutto questo porta senza dubbio lo Stato cinese ad accrescere i propri guadagni, rasentando la soglia dell’illegalità. Il punto è: con questi soldi la Cina è in grado di riuscire ad esercitare un controllo economico (per non dire politico) sugli Stati occidentali? E’ difficile rispondere a questa domanda, perché sono coinvolti innumerevoli fattori. Possiamo, però, senz’altro esaminare alcuni dati economici, che la dicono lunga sulla questione.

Le vittorie della Cina

La Cina è perfino riuscita a battere Mediobanca. La Banca Centrale di Pechino è riuscita, infatti, ad acquistare il 2,001% del capitale di piazzetta Cuccia. Nel frattempo a Roma il Premier cinese stava firmando alcuni contratti commerciali importanti insieme a Renzi, per un valore complessivo di circa 8 miliardi. Per entrare in piazzetta Cuccia alla Cina sono serviti circa 110 milioni di euro, ma tutto questo ci lascia intendere come da parte di Pechino ci sia un certo interesse per il nostro Paese.

Gli investimenti cinesi in Europa non sono ancora finiti e il Governo ha in programma, per i prossimi 5 anni, di spendere in totale circa 500 miliardi. Lo “sbarco cinese” sul fronte Mediobanca arriva in un momento molto particolare, proprio nel periodo in cui Mediobanca dovrà sostenere un importante esame agli occhi della BCE. In Italia, tra la primavera e l’estate di quest’anno, dalla Cina sono arrivati investimenti per oltre 5 miliardi.

Ma non è soltanto il nostro Paese ad essere nel mirino del Governo di Pechino. Anche gli Stati Uniti rientrano nella stessa ottica. In particolare, proprio la situazione statunitense ci dovrebbe fare riflettere sulle mire che la Cina ha nei confronti dell’occidente. La Cina ha in portafoglio 1.317 miliardi di dollari di debito americano e tende a rafforzare sempre di più la propria situazione.

Gli economisti USA sono convinti del fatto che quest’anno ci sarà un rallentamento della crescita di riserve in valuta estera della Cina, ma i dati dimostrano che lo yuan ha raggiunto la quotazione di 6,0406 yuan per dollaro. Si tratta di un rapporto piuttosto forte, anzi il migliore da quando il Governo ha unificato i cambi ufficiali. Se da un lato la Cina, nella persona del vicegovernatore della Banca Centrale, dice di non avere interesse ad accumulare riserve di valuta estera, i risultati economici dimostrano proprio il contrario. Si vede perfettamente dai dati del Tesoro americano che, per errore, sono stati diffusi in anticipo.

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